SAN BENEDETTO DEL TRONTO – 800 mini-moto sequestrate per un valore di circa 300 mila euro. Questi i ‘numeri’ dell’operazione conclusa negli ultimi giorni dalla Compagnia della Guardia di Finanza di San Benedetto. L’attività delle Fiamme Gialle ha portato alla scoperta di un ingente quantitativo di mezzi, tutti di fabbricazione cinese, privi dei requisiti richiesti dalla normativa comunitaria in materia di certificazione sulla compatibilità elettromagnetica dei prodotti. «L’operazione si è rivelata complessa – ha spiegato il Col. Giuseppe Montanaro, Comandante provinciale – poiché la merce sequestrata non era contraffatta bensì mancava della documentazione attestante la conformità dei prodotti alle prescrizioni previste dalla normativa per la fabbricazione».

Nel mirino della Guardia di Finanza sono finiti cinque titolari di altrettanti esercizi commerciali situati tra San Benedetto, Porto Sant’Elpidio e Assisi, che non hanno esibito la necessaria documentazione. Le 847 mini-moto sottoposte a sequestro amministrativo, la maggior parte già piazzate’ sul mercato locale, venivano commercializzate a prezzi irrisori, circa 300-350 euro, rispetto al loro valore attuale, che si attesta tra i 1.500 e i 2 mila euro. Un mercato in rapida espansione quello delle mini-moto (dotate di motore a scoppio e capaci di raggiungere velocità di 50-60 km/h) favorito da una crescente diminuzione dei prezzi soprattutto per i prodotti di fabbricazione cinese, caratterizzati, come in questo caso, da una scarsa qualità dovuta all’inosservanze delle normative.

L’operazione, effettuata in collaborazione con i Comandi di Ancona e Macerata, ha portato, inoltre, alla denuncia di un imprenditore cinese, residente a Porto Sant’Elpidio. L’operazione è partita dalla Riviera per poi giungere a Porto S.Elpidio e ad Assisi, centro in cui sono stati scoperti 51 mezzi privi della necessaria documentazione, sequestrati ad un ditta importatrice. Complessivamente sono state contestate sanzioni per circa 40 mila euro.

L’attività promossa dalle Fiamme Gialle potrebbe avere presto dei ‘risvolti’ penali: «L’ipotesi – ha concluso il capitano Melasecca della Compagnia di San Benedetto – si verificherebbe nel caso si accertasse la pericolosità dei mezzi per l’eventuale mancanza dei necessari requisiti costruttivi».