SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tra i tifosi, all’indomani dell’appello lanciato dalla società in riferimento al prossimo match casalingo contro la Reggiana (saranno attuati dei ribassi ai prezzi di tutti i settori), ha tenuto banco la questione “presenze allo stadio?. La Sambenedettese, nelle persone del responsabile marketing nonché figlio del presidente Umberto, Gabriele Mastellarini e del responsabile di mercato Vincenzo D’Ippolito, ha di fatto bacchettato il pubblico di fede rossoblù che, almeno ultimamente, non avrebbe pienamente risposto alle sue attese in termini di presenze al Riviera.
Ma i numeri del popolo sambenedettese sono davvero così esigui, o quantomeno poco consoni al gioco ed alla classifica espressi dalla compagine di Davide Ballardini nel campionato in corso? Noi crediamo di no. Vediamo perché.
In primis i dati di fatto. La media spettatori fatta registrare sino ad ora, vale a dire nel computo delle dodici gare casalinghe disputate, è pari a circa 4.000 unità, numero che consente a San Benedetto del Tronto di essere la sesta platea più numerosa del girone B di serie C1, dietro a realtà quali Rimini, la capolista (poco più di 4.000), Reggiana (5.000), Foggia (6.000), Avellino (7.000) e, naturalmente, Napoli (38.000). Tradotto: piazze partite in estate con dichiarate ambizioni di alta classifica, ad eccezione di quella pugliese, ma soprattutto bacini di utenza che non possono minimamente essere paragonati alla nostra riviera.
Il dato più alto invece per il pubblico del delle Palme i 6.000 (ancorché ufficiosi) nel posticipo serale contro l’Avellino, quello più basso i 2.981 nel derby al cospetto della Fermana. In mezzo segnaliamo un graduale calo delle presenze rossoblù (dai 4.000-4.500 di inizio stagione ci si è assestati sulle 3.000-3500 unità), coinciso soprattutto con la flessione di risultati, e in taluni casi di prestazione, da parte di Colonnello e soci. Gli abbonati, come ricorderete, sono 1.631.
Se da un lato possono aver inciso il freddo, il blocco del traffico (ultimamente parziale) nelle zone nei pressi dell’impianto sambenedettese, l’andamento un poco altalenante della squadra e, perché no, la generale flessione che si registra nell’intero panorama calcistico (complici il caro-prezzi e la spietata concorrenza incarnata dalle pay tv e dal digitale terrestre), dall’altro non possiamo non ipotizzare un fisiologico esaurimento dell’ “effetto? C1. Se confrontiamo infatti i dati dell’attuale stagione con quelli delle ultime due di terza serie, notiamo che il calo è stato sensibile, anche se, occorre, sottolinearlo, le gestioni della famiglia Gaucci a cui facciamo riferimento, facevano dell’immediato raggiungimento della cadetteria l’obiettivo dichiarato, quasi “urlato?. 4.200 la media del torneo passato – hanno parecchio inciso gli ultimi incontri al Riviera, ormai privi di senso dopo la disfatta di Chieti – 5.800 quella dell’anno prima, il campionato che seguì la promozione del Tardini di Parma, culminato tra l’altro con gli sfortunati play off esauritisi all’Adriatico di Pescara.
Rigiriamo a voi l’interrogativo: troppo pochi i fedelissimi del Riviera?
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Al di là del problema della quantità del pubblico (la cui flessione è stata esaurientemente spiegata da Natalini) io metterei l’accento sulla parola “fedelissimi”: siamo sicuri che il pubblico in toto lo sia? Pronto a mettere entrambe le mani sul fuoco per la Curva Nord (avendoci passato le domeniche degli ultimi 3 anni), non mi arrischierei a stendere le palme per quanto riguarda il settore Distinti… men che meno per quanto riguarda la Tribuna. Il problema di fondo è l’apporto dato dai vari settori alla squadra: che diritto hanno di lamentarsi coloro che al massimo si sprecano per un applauso,… Leggi il resto »