NOME: Vis Pesaro
ANNO DI FONDAZIONE: 1898. E’ insieme alla Pro Vercelli (1892), al Genoa (1893), alla Juventus (1897), all’Ascoli (1898) ed al Milan (1899), tanto per fare qualche nome, uno dei club calcistici nostrani più antichi.
COLORI SOCIALI: maglia biancorossa a strisce verticali, pantaloncini rossi.
CENNI STORICI: società vetusta, ma dalla tradizione non proprio eccelsa. L’ “albo d’oro�? biancorosso annovera appena due primi posi in altrettanti tornei di C2. La serie C rappresenta infatti il massimo per la Vis, sempre offuscata, negli ultimi decenni, dalla gloria e dai successi della pallacanestro grazie all’interesse ed alle energie economiche profuse dal “colosso�? Scavolini.
Nelle passate quattro stagioni i biancorossi sono riusciti a mantenere la C1, categoria di tutto rispetto alla luce dei tanti anni di sofferenze patite dal sodalizio di via Giolitti.
Nella stagione ’84-’85, vent’anni fa precisi, la Vis giocava in serie D. Arrivano due promozioni di fila, ma poi, siamo alla fine di luglio ’93, giunge il fallimento in seguito alla cancellazione dal consiglio federale di serie C. Ad agosto dello stesso anno si riparte dai Dilettanti e subito si riconquista la quarta serie. La stagione ancora successiva (annata ’98-’99) si perdono le semifinali play off contro la Triestina. Va meglio con il Rimini: dal campionato edizione 2000-01 la Vis Pesaro è ai nastri di partenza della C1.

STADIO: “Tonino Benelli�? (prende il nome dal motociclista dell’omonima casa, morto nel 1934). Vecchio, decrepito, inospitale. Insomma, inadatto persino alla terza serie. L’avveniristico Bpa Palace, “tempio�? della Scavolini basket, è la testimonianza vivente che il calcio a Pesaro viene dopo la pallacanestro, che un nuovo stadio per la Vis forse è più di un’utopia. Intendiamoci, i 4050 posti di cui dispone l’impianto di via Campo Sportivo sono persino troppi per l’apatico pubblico vissino, ma certo il Tonino Benelli non invoglia ad amare questo sport oltre a non favorire la partecipazione dei tifosi durante la partita. Distanti dal terreno di gioco le tribune e soprattutto pessima la visuale. La tribuna è l’unico settore coperto e quello adibito agli ospiti è la porzione laterale (scoperta) della stessa. Ricordiamo che due stagioni or sono ci furono polemiche negli ambienti del tifo biancorosso in quanto ai 1.500 tifosi della Samb venne lasciata la gradinata Prato, consueta sede del tifo ultras dei padroni di casa.
CITTA’: 90.000 abitanti per la seconda “basket-city�? italiana (dopo Bologna, of course). Centro commerciale che sorge sulla costa adriatica. In piazza del popolo abbiamo il monumento più significativo della città, il Palazzo Ducale del Quattrocento. Importante la Rocca Costanza sul viale Don Minzioni, mentre in via Rossigni troviamo Palazzo Mosca, la casa natale di Gioacchino Rossigi e la cattedrale con facciata in stile romanico-gotico. In piazza Toschi-Mosca ci sono i musei civici. Nel piazzale della Libertà ha sede la Villetta Ruggeri, in stile liberty. Nei dintorni di Pesaro segnaliamo infine Gradara (a 14 km circa), borgo medievale con cinta muraria del XIV secolo e la rocca.
TIFOSERIA: Ben poco da aggiungere a quanto accennato riguardo l’attaccamento dei pesaresi alla Vis, se non che pure per la stagione in corso appena 424 gli abbonamenti sottoscritti e 1.200 circa i fedelissimi (comunque da ammirare) che mediamente presenziano gli spalti del Benelli. Si tratta del terzo pubblico meno numeroso del girone B, meglio solo delle platee di Chieti e Cittadella. E’ tutto dire che il dato stagionale più alto è quello della sfida con il Napoli: 2.899 gli spettatoti ufficiali, di cui però almeno un migliaio partenopei.
In ambito ultras, il gruppo più longevo e più importante è quello degli Ultras Vis Boys ’79, il quale segue le partite delle maglie biancorosse dalla gradinata Prato. Lo stesso, nonostante l’esiguità del numero ed i campionato anonimi della propria squadra del cuore, è riuscito a farsi, bene o male, un nome. Motivo di vanto è lo striscione casalingo che ha come simbolo un teschio con basco rosso che tiene un pugnale tra i denti. Gli UVB espongono, in casa come in trasferta, uno striscione con scritto “Filippone nel cuore�?, in memoria di uno storico tifoso vissino prematuramente scomparso. Gli Ultras sono affiancati da i ragazzi del Fronte del Porto, dall’Antico Baluardo e dal Next, una sigla che rappresenta un sottogruppo degli UVB.
Esiste un solido gemellaggio con l’Ascoli – ricordiamo due anni fa, in occasione di Samb-Vis, l’esposizione al Riviera (solo per un tempo…) dello striscione dei Black Warriors – e pure con gli ultras di Pistoia, mentre si è raffreddato il legame con i materni. Rivalità con riminesi, vista anche la vicinanza geografica, sambenedettesi, fermani, anconetani e viareggini.