SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Vertenza contro la Manutencoop, il Tribunale di Ascoli dà ragione alle tre lavoratrici per le quali l’impresa bolognese aveva disposto il trasferimento a L’Aquila. Trasferimenti giudicati illegittimi dal giudice del Lavoro Emilio Pocci.
Esulta la Cgil, che nei mesi scorsi ha sostenuto le lavoratrici e che ora lancia l’allarme sulla “discesa nel Piceno” di grandi gruppi aziendali con il “cervello” e il management altrove.
Un passo indietro: la Manutencoop Facility Management Spa dal primo gennaio 201 0 è subentrata nella gestione dell’appalto di pulizie dell’Ipercoop “Porto Grande” di San Benedetto. Afferma Alessandro Pompei della Cgil: «E lo ha fatto firmando un verbale di accordo in cui si impegnava a riassumere tutte le lavoratrici alle medesime condizioni economiche e normative. Successivamente la Manutencoop ha denunciato una eccedenza di 87 ore settimanali sul totale ore appalto, decurtando in modo unilaterale le ferie maturande alle dipendenti e, dopo un iniziale tentativo di trattativa, ha operato tre trasferimenti presso un’altra sua sede di lavoro, quella della Protezione Civile a L’Aquila».
Il Tribunale di Ascoli Piceno nella persona del Giudice del Lavoro Emilio Pocci però il 28 Giugno scorso ha reputato antisindacale la condotta della Manutencoop. Aggiunge Pompei: «Reputando violato il diritto attribuito al sindacato e anche le posizioni soggettive. I trasferimenti delle lavoratrici e la sostituzione delle lavoratrici scioperanti sono state ritenute illegittime. Inoltre la contestazione dell’assenza ad alcune lavoratrici in sciopero è da ritenersi condotta illegittima diretta a screditare il sindacato e a condizionare il diritto di sciopero da parte del sindacato».
I tre trasferimenti sono stati revocati dal giudice, che ha ordinato la sospensione della sostituzione delle lavoratrici in sciopero e ha dichiarato nulle le contestazioni disciplinari in occasione dello sciopero stesso.
Ora Cgil e Cisl minacciano denunce penali all’impresa qualora non venisse applicata la sentenza.
LA DISCESA NEL PICENO Con un occhio ai prossimi appalti in scadenza, soprattutto nei servizi pubblici locali, Francesco Neroni del settore Funzione Pubblica della Cgil lancia l’invito a «vigilare e tenere alte le antenne. Qui si rischia di mettere a repentaglio le conquiste dei lavoratori».
Nei prossimi mesi sono dunque in scadenza appalti come il servizio ristorazione nelle mense dell’ospedale o il servizio igiene presso il centro per anziani “Primavera”. I sindacati sperano che le gare vengano vinte da imprese locali.
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Finalmente un'ottima notizia.
In primo luogo perché il Tribunale ha ristabilito i diritti delle lavoratrici vessate.
Ma anche, e forse soprattutto, perché dà un segnale al nostro territorio: non è più pensabile che la calata nel Piceno di mega-cooperative non locali, con la complicità di politici di entrambi gli schieramenti, potesse assicurare lavoro e sviluppo. Abbiamo visto che finora è accaduto il contrario.
Vero ma forse è il caso di vigilare su come vengono fatti i bandi dai dirigenti delle strutture (private e pubbliche) è normale che se le gare sono sempre al massimo ribasso solo le “grandi” imprese possono gestire eventuali perdite o azzardare manovre come quella della Manutencoop! Secondo me la responsabilità di quello che è successo a Porto Grande è soprattutto della catena Coop Adriatica dove fior fiore di laureati hanno chiuso due occhi sull’appalto… poi fanno il bilancio sociale… ci mettano anche i studi di settore riguardante i conti sulla terzalizzazione dei servizi… (ci sono i rapporti tra mq… Leggi il resto »
ottimo paolo 75
aggiungendo che il sindacato torni a fare il sindacato e non la stampella dei politici!