Regione. Tirate le somme credo che sia il caso di aggiungere qualcosa al mio ultimo disappunto (“Perazzoli assessore o secessione”) per rendere più chiaro il concetto, anche se molto ho detto rispondendo ai lettori. Lo faccio innanzitutto con due domande:

a) durante le sedute di giunta chi si sentirà in dovere di tutelare le Marche sporche? Una domanda che non nasce così per un mio sfizio ma perché il degrado dell’estremo sud delle Marche è evidente e documentato. Su questo magari potrebbe nascere un dibattito, sul fatto cioè che non è vero quello che dico. Chi può lo faccia, magari lo stesso Perazzoli. Altrimenti è valido il mio ragionamento con cui pretendo che la Giunta delle Marche restituisca il “maltolto”.
b) chi dovrebbe battere i pugni sul tavolo per riequilibrare le Marche? In riferimento al gioco della Dama, io considero Dame gli assessori e pedine i consiglieri. Il Piceno ne ha due, Donati e Canzian; quest’ultimo è nuovo, viene da Ascoli e il suo contributo per la rivalutazione di Piceno e Riviera è tutto da vedere e dimostrare. Non ho conoscenze necessarie per fare un pronostico ma, sono certo, che la mia “uscita” con il nome di Perazzoli non possa che avergli dato stimoli e maggiori responsabilità. Per Sandro Donati invece parla il passato che non lo ha visto mai protagonista in positivo nella tutela del territorio che lo ha votato. Magari, da adesso si impegnerà di più (per tutti e non per alcuni) e noi di Riviera Oggi saremo i primi a riconoscerlo. Le pedine (Perazzoli) nel gioco della Dama si sa quello che contano.

A chi, perché appartenente al Pdl e cioè all’avversaio diretto del Pd, invece, ha ritenuto la mia proposta scandalosa , ricordo semplicemente che il compito di stimolare chi è in maggioranza sarebbe, oltre che della stampa, anche dell’opposizione. Noi abbiamo soltanto fatto la nostra parte e dato input a chi, candidandosi, si è detto disponibile ad assumersi certe responsabilità; i rappresentanti piceni in Regione del Pdl facciano la loro parte sollecitando Donati, Canzian e Perazzoli a fare il loro dovere.

E’ come, per fare un esempio contrario, se io avessi detto, dopo le elezioni provinciali, con Gabrielli, Piunti e Olivieri destinati a ruoli di comprimari, che li avrei preferiti come Dama e non come pedine. Siccome lo sono, sono stato zitto. Ora il nostro compito è quello di vigilare e controllare se svolgono bene il compito per il quale sono preposti.

Ricordo altresì che, quando lo spot per le Marche con Dustin Hoffman protagonista, stava per uscire privo della Riviera delle Palme, noi fummo in prima linea a sollevare il problema nel silenzio dei nostri politici del centrosinistra, che non potevano inimicarsi Spacca in vista delle imminenti elezioni regionali. Nessuno si meravigliò ma nessuno nemmeno ci ha mai ringraziato dopo che è stato appurato che, senza la “nostra campagna”, uno spicchio della nostra riviera non sarebbe stato inserito.