Ha già una nutrita e talentuosa carriera alle spalle il giovanissimo artista Simone Amabili che, a soli 24 anni ha perseguito traguardi di successo e di un certo spessore.  Regista e drammaturgo, ha fondato nel 2022 a Cupra L’Associazione Culturale Nuova Linfa con la quale ha curato la regia di circa venti spettacoli e con la quale collabora con il Comune di Cupra. In virtù di questa attiva collaborazione cura già dal 2023 la direzione artistica di un festival teatrale estivo, Teatro Al Parco Festival, una grande opera di rivalutazione del Parco Archeologico Naturalistico Civita di Cupra Marittima che anche quest’anno prevede 5 date: 21 giugno, 3 luglio, 11 luglio, 24 luglio e 31 luglio.

Parlando del suo scritto “Il capitano e la strega” che ha permesso al comune di Cupra di vincere nel 2022 il bando regionale MArCHESTORIE, Simone ha detto: “Ho deciso di scrivere un fantasy storico, con delle radici realmente provate quindi sullo studio di documenti e portare al teatro quello che siamo abituati a vedere al cinema con effetti speciali. È stato sicuramente arduo ma veramente interessante perché abbiamo unito la musica dal vivo e le coreografie “

Bella la gratitudine che il giovane artista nutre nei confronti dei suoi genitori. Queste le sue parole: “Devo ringraziare i miei genitori perché chi decide di iniziare un percorso come questo deve avere un appoggio alle spalle che arriva dalla famiglia in primis e poi da chi ci circonda quindi anche dalla scuola. Sono attività queste come le arti performative che spesso vengono viste erroneamente solo come passioni e che non possono poi diventare dei lavori o essere ritenute degne di essere sviluppate o approfondite da un punto di vista formativo. Io devo ringraziare sempre loro perché quando ho detto che andavo a fare Arti e Scienze dello Spettacolo a Roma m’hanno subito assicurato la loro vicinanza e il loro appoggio sempre. Non è scontato. Poi loro vivono costantemente tutto quello che faccio e mi seguono”

Un suo desiderio: “Vorrei che, attraverso anche l’attività dei giovani che credono in questo tipo di percorso, si riuscisse a coltivare sempre di più un’educazione verso le attività teatrali e verso le attività performative, conoscere questi mondi, conoscere il lavoro che c’è dietro e anche far sì che tutti possano considerare questi mondi vicini a loro e non lontani. Per farlo però dobbiamo metterci in rete tutti dai registi alle istituzioni. Deve essere un lavoro di insieme, deve essere un lavoro comune”