SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Gaetano Musto portavoce di numerosi soci privati e condomini del Centro Agroalimentare.

“Siamo alle solite, dopo sei anni dove, a questo punto non per lungimiranza me per pura fortuna, la politica aveva scelto i manager del Centro Agroalimentare, secondo corrette logiche di impresa, si torna all’antico, con scelte che potrebbero far ritornare la struttura ai tempi bui della spartizione di poltrone e del magna-magna che in 10 anni aveva prodotto perdite per 3 milioni di Euro.

L’assessore del Comune di San Benedetto Domenico Pellei (ma non c’è qualche conflitto di interesse e problemi di incompatibilità?) e l’assessore della Regione Marche Andrea Antonini, si sarebbero accordati per rivoluzionare i vertici del CdA del Centro ma, apparentemente, solo seguendo logiche personali partitiche e di favori elettorali da restituire; il Comune ed il Sindaco di San Benedetto tacciono: in balia delle correnti e degli umori quotidiani dei singoli, nessun commento sul futuro della partecipata da parte del Sindaco Spazzafumo che fa spallucce, facendo capire che Lui non ci ha potuto metter bocca.

La politica è l’arte del compromesso e sicuramente questi due Signori saranno maestri in questa subdola pratica, ma l’impresa deve seguire regole diametralmente opposte; i dogmi dell’impresa sono strategie rigide, strutture e regole “militari”, azioni concrete e magari a volte impopolari, nessuna concessione a patti e compromessi; di conseguenza la scelta dei soci su chi debba amministrare, deve seguire queste regole, ben valutando e poi nominando chi sia capace di sviluppare strategie e sia in grado di metterle in pratica.

Ricordiamo bene che quando la politica, ha messo mano sulle gestioni delle sue partecipate, applicando le logiche della gestione partitica, abbiamo quasi sempre assistito al valzer delle poltrone, a scelte scellerate, fatte senza pensare al destino dell’azienda, senza cura per i suoi dipendenti ed a spregio del denaro dei contribuenti!!!

La storia si ripete

Anni e anni di sconforto economico, che ha attanagliato il CAAP, abbiamo assistito a momenti di crisi e grossi litigi, in fase di rendicontazione bilanci, banche che mettevano in pressione i conti in rosso del centro, enti pubblici, con Regione, Province, Comuni e privati, che si azzuffavano a parole, pubblicamente ed in privato. Attappa….attappa, alla fine il coperchio per troppo vapore è saltato, e siamo arrivati alle risse, quelle serie e uscite di scena di gestori e parte dei soci pubblici. Noi poveri privati abbiamo mantenuto botta, da buoni azionisti, confidando che nel tempo, le cose sarebbero cambiate. Dopo anni di veleno e di bilanci in profondo rosso, nel 2017 finalmente un terzetto di persone capaci che hanno preso le redini, dell’ingarbugliata situazione, soffrendo, agendo da bravi manager, coinvolgendo associazioni e professionisti, ristrutturando e migliorando.

Ci ricordiamo il grosso successo ottenuto con il bando del PNRR vinto dal CAAP; da Giacomini, Perotti e Di Silverio, sono arrivati progetti si filiera corta, con il coinvolgimento delle aziende presenti al CAAP, delle Marinerie, con altre maestranze del settore ittico, questi progetti stanno prendendo forma, si stanno portando risultati mai nemmeno pensati e sperati.

Non parliamo poi dei risultati ottenuti con il progetto dell’efficientamento energetico e l’installazione di un impianto fotovoltaico; l’attuale CdA ha anticipato e previsto i tempi della crisi energetica, e mediante un Project Financing sono riusciti a completare un efficientamento, mesi prima che scoppiasse il caro-energia: certo che se non ci fossero state persone previdenti e capaci questo non sarebbe mai potuto accadere.

Questo C.d.A. ha fatto miracoli per risanare i conti, i risultati positivi di bilancio degli ultimi 4 anni, i progetti e le attività concrete sullo smaltimento e la gestione dei rifiuti, la ristrutturazione ed il revamping di zone del centro in disuso ed abbandonate, il coinvolgimento ed il ruolo della nostra realtà in un consesso importante quale Italmercati e le prospettive di sviluppo, sia per il Centro, che per tutta l’economia locale, sia direttamente che come indotto.

Con questo quadro positivo, i bilanci degli ultimi anni anche questi positivi, si è arrivati alla scadenza del mandato di Giacomini (Presidente), Perotti (Amm.re delegato) e Di Silverio (Consigliere), i soci privati a questo punto, chiamati per il rinnovo delle cariche, si sono espressi dando il favorevole assenso, a mantenere l’attuale organismo dirigenziale, con un plauso alle loro capacità, contenti tutti? Ma no, la politica si alza in piedi e dice la sua, c’è bisogno di un cambiamento. Nuovi volti presentati dalle persone incaricate da Regione e Comune; questo in risposta alle nostre affermazioni. La storia insegna, che cavallo vincente non si cambia, la risposta è stata di chiusura: la politica ha i suoi soggetti, da mettere in campo e dato che le loro quote azionarie, hanno il peso per poter decidere, sembra che si sia deciso, tra Domenico Pellei ed Andrea Antonini, per un rimpasto al vertice del CAAP cambiando ruoli ed inserendo volti nuovi. Ma, cosa gravissima visto che si tratta di una partecipata pubblica, senza motivare in alcun modo tale scelta e senza farci partecipi sulle reali capacità di questi nuovi soggetti: ma attenzione!! dai nomi che circolano sembra che nelle cariche di Presidente ed Amministratore delegato verranno proposte persone che, al di là delle onorate qualità personali, sembra non abbiano gestito personalmente e/o direttamente attività neppure simili e quindi ci chiediamo come farebbero a ben gestire una struttura complessa come il Centro Agroalimentare.

Antonini e Pellei, ci devono garantire risultati certi quindi o non cambino chi ha ben fatto,  o dichiarino apertamente che, se i soggetti che loro nomineranno, faranno errori e scelte sconsiderate, voi enti (Regione e Comune) che volete comandare vi impegnate ad intervenire, con il ripristino immediato e concreto delle perdite di bilancio, altrimenti ci penserà la Corte dei Conti.

Il nostro scopo è far riflettere: se non si è in grado di prendere decisioni “imprenditoriali” non fate danni, seguite noi che siamo imprenditori e conosciamo e capiamo di impresa, noi siamo per mantenere chi ha fatto bene e lasciare quindi intatta l’attuale compagine, abbiamo il terrore di quanto successo nel passato e non vogliamo che si ripetano le cattive scelte e di tornare a subire danni economici e di immagine”.

Gaetano Musto portavoce di numerosi soci privati e condomini del Centro agroalimentare.