SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Cheratocono è una malattia degenerativa non infiammatoria della cornea caratterizzata da progressivo assottigliamento dello stroma centrale e paracentrale e da uno sfiancamento conico (o ectasia) del profilo corneale che inducono l’insorgenza di un astigmatismo miopico irregolare.

Il temine cheratocono deriva da due parole greche: Keratos=cornea e dalla parola Konos= cono. In pratica significa cornea conica, ed è una condizione nella quale la cornea viene a perdere la sua forma sferica normale, deformandosi in modo irregolarea forma di cono. Questo fatto compromette la nitidezza della visione anche quando sono utilizzati gli occhiali.

E’ una condizione progressiva che può evolvere velocemente o svilupparsi lentamente negli anni. Spesso colpisce entrambi gli occhi (90-95% dei casi) ma si manifesta in tempi diversi tanto che inizialmente soltanto un occhio può sembrare interessato dalla malattia.

E’ una patologia rara con una incidenza di 1 caso su 10000 abitanti circa. Non sembra esistere una prevalenza a carico di uno dei due sessi.

La causa a tutt’oggi rimane poco chiara ma il fatto che sia spesso presente in più membri della stessa famiglia ci lascia pensare ad un forte ruolo degli aspetti genetici anche se non sono stati identificati i geni responsabili. Tra le cause si ipotizza possa giocare un ruolo anche l’azione meccanica dello strizzare o strofinare gli occhi, come in caso di forme allergiche che determinano prurito.

E’ molto raro nell’infanzia, si manifesta in genere in pubertà tra i 12 e 15 anni di età. La forma è spesso evolutiva fino ai 25-30 anni e tende a stabilizzarsi dopo i 35-40 anni. La progressione è imprevedibilie.

I principali sintomi che il paziente riferisce in una fase iniziale possono essere simili a quelli di una semplice miopia: compare una sfocatura della visione specialmente guardando lontano. Successivamente la qualità dell’immagine peggiora e compare la percezione di una “sbavatura” delle immagini o di una distorsione delle stesse,soprattutto la notte.

Alcune volte è presente fotofobia (intolleranza alla luce). Lo strumento per la diagnosi più diffuso, utilizzato dall’oculista, è il topografo corneale che è capace di analizzare la forma della cornea. La diagnosi non è invasiva.

Esistono diversi stadi del cheratocono. Il trattamento varia a seconda dello stadio della malattia. Nello stadio iniziale gli occhiali possono correggere il difetto, ma quando l’astigmatismo irregolare non è più correggibile in modo adeguato con l’occhiale, è necessario passare all’applicazione della lente a contatto. Di solito viene consigliata la lente a contatto semirigida o rigida perché consente la migliore correzione ottica.

Quando la lente a contatto non è più in grado di correggere in modo adeguato, o in caso di scarsa tolleranza o di variazioni dello stadio evolutivo dell’ectasia è necessario ricorrere alla soluzione para-chirurgica e negli stadi più avanzati è necessario il trapianto di cornea.