TERAMO – Di seguito una nota stampa, giunta in redazione il 14 dicembre, dalla Questura di Teramo.

Questa mattina gli uomini del Commissariato di Atri hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti di un 43enne  di Atrii, resosi responsabile di atti persecutori nei confronti di una 38 enne residente in un comune della costa teramana.  

Il provvedimento, emesso dal Gip Lorenzo Prudenzano, su richiesta del Pm Andrea De Feis,  è scaturito da una veloce attività di indagine condotta dalla polizia giudiziaria  del Commissariato di Atri a seguito della denuncia per atti persecutori depositata dalla vittima poche ore dopo che la donna era stata minacciata in Pescara dal suo ex fidanzato con una pistola, poi rivelatasi finta. L’uomo, infatti, dopo essersi appostato nei pressi del luogo dove la donna lavora, aveva avvicinato la sua vittima e minacciandola con una pistola l’ aveva costretta a salire nella sua autovettura, intimandole di fare quello che lui le ordinava.

Per timore di ripercussioni la donna, sempre sotto la minaccia, aveva acconsentito a trascorrere del tempo con lui in giro con l’auto, ma quando poi l’uomo le aveva anche mostrato  una busta di proiettili rivelando la sua intenzione di ucciderla per poi suicidarsi,  la giovane  aveva tentato di strappargli la busta  dalle mani  facendo cadere i proiettili  sui sedili posteriori dell’autovettura. Poi pentito del gesto, l’aveva lasciata andare.

Nel mentre la donna raccontava l’episodio negli Uffici del Commissariato di Atri all’Ufficiale in servizio, una pattuglia dello stesso ufficio effettuava una perquisizione a carico del 43enne rinvenendo nella sua auto alcuni proiettili a salve, che venivano, pertanto, sequestrati. 

Nel ricostruire la vicenda, si aveva modo di accertare che l’episodio rappresentava l’ultimo in ordine temporale di una serie di appostamenti e atti persecutori commessi dall’ex fidanzato ai danni della donna anche in altre province di Italia, “colpevole” di averlo lasciato dopo un lungo periodo trascorso insieme.

Messaggi, telefonate e continue richieste, a mezzo social, di ottenere informazioni su suoi spostamenti erano stati all’ordine del giorno negli ultimi mesi, tanto da costringere la donna ad uscire di casa frettolosamente, anche per andare al lavoro, con la paura di essere seguita ed avvicinata dal suo ex, che ora dovrà invece mantenere una distanza di 500 metri dalla casa della vittima e dal suo luogo di lavoro e non comunicare con la medesima con qualsiasi mezzo. 

Peraltro, le ultime modifiche legislative al cd codice rosso prevedono l’arresto obbligatorio a carico dello stalker o anche di chi si è reso responsabile di reati come quello di maltrattamenti in famiglia.

Solo quattro giorni fa, lo stesso personale del Commissariato di Atri aveva eseguito una misura dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento nei confronti di un 51 enne di Montefino, denunciato dalla moglie per i reiterati comportamenti vessatori e prevaricatori realizzati ai danni della vittima. In quest’ultimo caso la misura cautelare era stata emessa dal Gip Marco Procaccini su richiesta del Pm Enrica Medori.