NERETO – “Dovrà rispettare la distanza minima di 500 metri dalla moglie del suo amante, nonché dall’abitazione e dal luogo di lavoro di quest’ultima. E’ quanto stabilito dal Giudice del Tribunale di Teramo, Lorenzo Prudenzano, che accogliendo la richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, Laura Colica, al termine delle indagini condotte dai Carabinieri di Nereto, ha emesso in applicazione del codice rosso l’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa”.

Si apre così la nota stampa diffusa il 17 febbraio dalla Compagnia di Alba Adriatica dei carabinieri per un provvedimento restrittivo emesso a Nereto in questi giorni: “La donna, del luogo, poco più che ventenne, che è indagata e dovrà rispondere per atti persecutori, violazione di domicilio, violenza privata, minaccia e porto di armi o oggetti atti ad offendere, con condotte reiterate molestava e minacciava la compagna del suo amante in modo tale da cagionarle un perdurante e grave stato d’ansia e paura per la propria incolumità, costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita quotidiane”.

Nel comunicato si legge: “La 20enne, infatti, era solita inviare con il cellulare numerosi sms minacciosi con la promessa di toglierli la vita, di tagliarle la gola o di prenderla a coltellate laddove l’avesse trovata. In una circostanza, si era introdotta nell’appartamento della vittima, arrampicandosi da un balcone, ed entrata nella camera da letto si era intrattenuta contro la volontà della parte offesa, in un’altra occasione, incontrandola per strada, aveva iniziato ad urlare frasi minacciose, tanto da costringere la donna a rifugiarsi all’interno della propria autovettura che veniva colpita ripetutamente con calci e pugni, mentre un’altra volta, presentatasi sotto casa della rivale in amore, non aveva esitato a lanciare attraverso una finestra aperta all’interno dell’appartamento un coltello da cucina”.

“La situazione che con il passare dei giorni stava crescendo aveva indotto la vittima a rivolgersi ai carabinieri vibratiani che, una volta raccolta la minuziosa denuncia di tutti gli episodi accaduti, avevano rimesso una dettagliata informativa di reato al Pubblico Ministero” aggiungono dalla Compagnia.

Dall’Arma concludono: “Il Gip vagliati tutti gli atti ha emesso così il provvedimento cautelare citato in precedenza che è stato notificato all’interessata dai Carabinieri della Stazione di Nereto”