PERCHÉ GROTTAMMARE? Fa veramente scalpore la notizia che una specie di Lazzaretto per gli affetti da Coronavirus venga allestito nel posto dove doveva nascere la Grande Opera, firmata Fondazione Carisap. Per far capire meglio, dietro la piscina comunale di Grottammare in una zona non affatto isolata come sarebbe normale.

Il sindaco Enrico Piergallini si è dichiarato disponibileCome Sindaco della città di Grottammare ho ritenuto moralmente necessario, eticamente giusto e politicamente urgente collaborare con la Regione Marche per affrontare questa emergenza sanitaria senza precedenti…

Non so se la Fondazione Carisap può concedere il terreno indipendentemente dalla volontà del Comune ma non è condivisibile che il sindaco dica subito sì senza rifletterci un po’. Caso mai doveva essere la Fondazione proprietaria dell’area a chiedere il permesso al Comune (Piergallini: “Ho chiamato il presidente Angelo Galeati, che ovviamente (un avverbio che va sottolineato. Ndd) ha dato la sua massima disponibilità a mettere al servizio della Regione il loro spazio”) e non viceversa.

Detto questo, il motivo della mia contrarietà non è dovuta alla piscina comunale a stretto contatto con un luogo sede di infezione o a chi deve concedere i 9000 mq di territorio ma alla parola “emergenza” che Piergallini stesso cita nella sua necessità di accettare l’invito della Regione.

Emergenza significa provvisorietà per cui non mi pare normale spendere soldi per i lavori (rimozione, fondamenta, collegamenti elettrici, idrici e tanto altro) atti a rendere il terreno utile allo scopo. Dopo di che a trarne vantaggio saranno solo i proprietari.

Bene che vada, ci vogliono (mi tengo strettissimo) 10-15 giorni affinché, sempre parole del sindaco “…potesse essere utilizzabile per aumentare le postazioni di terapia intensiva disponibili nella zona sud delle Marche”. Meglio allora ricorrere momentaneamente a edifici utilizzati in passato come strutture sanitarie.

A meno che già qualcuno sia certo (io no) che ci sarà necessità di un ‘ospedale da campo’ per tanti mesi ancora, in quanto il contagio interesserà sempre più cittadini e non sia in fase calante come lo stesso primo cittadino afferma “Fortunatamente si riducono i casi di isolamento domiciliare obbligatorio. Essi scendono a 14, poiché alcuni nostri concittadini hanno completato il periodo di quarantena”.

E sì, ma nel nord delle Marche la situazione è diversa? Io credo (per quel che vale) che anche lì siamo vicino al picco per cui pian piano la necessità di un altro Lazzaretto (se trovate un sostantivo migliore suggeritemelo) sarà minore. Non è così? Ok, allora venga scelto un luogo regionale baricentrico che non è sicuramente l’estremo sud delle Marche.

A meno che Ceriscioli & C. non ritengano più valido il concetto espresso che il nuovo ospedale piceno di Primo Livello debba essere costruito in una zona mediana della nostra Provincia? Se hanno già deciso per Ascoli lo dicessero apertamente, così almeno qualcuno (Pasqualino Piunti per esempio) si sveglierà.

PS: sono appena venuto a conoscenza che la pensa più o meno come me un esperto di Sanità come il dottor Claudio Maria Maffei. Appare però molto strano che i sambenedettesi che stanno sbandierando la nota dell’ex direttore sanitario dell’Inrca abbiano fatto orecchie da mercante quanto lo stesso medico ha più volte detto dalle nostre pagine e in video a proposito di come andrebbe ristrutturata la rete sanitaria e in particolare di approfittare del disegno regionale che prevedeva (prevede) un ospedale centrale di Primo Livello per acuti mantenendo gli altri due nosocomi come supporto allo stesso, in modi conformi alla moderna sanità.