GROTTAMMARE – “Il Blocco Studentesco intervista Lorenzo Rossi, professore e assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Grottammare, in merito alle sue recenti dichiarazioni riguardanti i Martiri delle Foibe”.

Così si apre la nota di Blocco Studentesco, giunta e inviata in redazione, con in cui i membri si rivolgono al politico grottammarese ‘intercettato’ mentre si stava recando nella scuola dove insegna, nel Fermano. Il docente aveva appena parcheggiato l’auto per recarsi nel plesso quando si è ritrovato davanti un gruppo di giovani che hanno cominciato ad interrogarlo, senza qualificarsi.

Nella nota di Blocco Studentesco si legge: “C’è ancora chi nel 2020 cerca giustificazioni per quanto accaduto tra il 1943 e il 1947 nelle terre d’Istria e Dalmazia. Infatti, durante il Consiglio Comunale di Grottammare del 29 gennaio scorso, alla richiesta del consigliere Lorenzo Vesperini di intitolare una via o una piazza in ricordo dei Martiri delle Foibe, l’assessore Lorenzo Rossi, nonché professore nel fermano, si è subito opposto e ha sminuito l’importanza del tema, affermando che le Foibe furono soltanto una conseguenza alla repressione subita durante il ventennio dalla popolazione slava. Pertanto, questa mattina – continua la nota – ci siamo recati presso la scuola dove il professor Rossi insegna per fargli qualche domanda in merito al suo intervento, chiedendo per quale motivo avesse negato l’intitolazione della via o della piazza ai Martiri delle Foibe. Il professore, incalzato dalle domande dei ragazzi del Blocco Studentesco – spiega la nota – per sviare dalle sue responsabilità, ha condannato l’operato dei partigiani di Tito, affermando di essere favorevole a togliere l’onorificenza consegnata al maresciallo jugoslavo dalla Repubblica Italiana nel 1969. Sorpresi dalle risposte piuttosto differenti dalle dichiarazioni fatte in consiglio comunale, ci domandiamo infine – conclude la nota del Blocco Studentesco – che esempio morale e culturale possa essere per gli studenti un professore che rifiuta di riconoscere la portata della tragedia italiana delle Foibe, mancando di rispetto alla memoria dei nostri connazionali vittime dell’odio titino e partigiano, salvo poi salvarsi la faccia rinnegando personaggi storici scomodi come Tito, spesso invece osannati da chi in modo fazioso nega le Foibe”.

L’assessore Lorenzo Rossi ha scritto sui Social Network: “C’è un brutto clima in questo paese. Stamattina ad aspettarmi fuori dal mio posto di lavoro, conoscendo quindi il mio orario, c’erano una decina di ragazzi, che poi ho scoperto potrebbero essere legati a Blocco Studentesco, l’organizzazione giovanile di Casa Pound. Mi hanno chiesto conto in modo pressante del mio intervento in Consiglio Comunale in merito alle foibe, che ho postato su questo profilo in risposta a delle accuse false mossemi dal consigliere Lorenzo Vesperini. Non è rasserenante venire a sapere successivamente che qualcuno si è informato sui tuoi orari di lavoro già da giorni ed non è piacevole essere attorniati da una decina di persone quando ne bastava solo uno per farmi delle domande a cui tra l’altro non mi sono mai sottratto. Ma evidentemente questi sono i metodi coraggiosi di chi non rinnega il fascismo. Il prossimo che nega che c’è una strumentalizzazione politica del tema delle foibe da parte della destra italiana e che alcune organizzazioni politiche usano metodi che mettono inquietudine in un paese democratico, merita un civile sputo in faccia”.