SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’ennesimo appello alla stampa quello di Giuseppe Ricci che da oltre dieci anni combatte contro la direttiva europea Bolkestein che, da quando l’Italia l’ha recepita, ha messo in pericolo le concessioni demaniali dei balneari. “Se il Governo non interviene con un decreto attuativo, dall’inizio del 2021 rischiamo di perdere le concessioni. A quella data senza un decreto del Governo rischiamo di non avere più diritti e andiamo verso le aste”.
Cosa sta succedendo? Recentemente la delega per la questione è passata dal Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli a quello del Turismo Dario Franceschini al cui dicastero spetterebbe stimolare il decreto attuativo della finanziaria 2018 con cui il Governo Conte I aveva previsto la famosa proroga al 2033 per l’applicazione della Bolkestein. “Vogliamo che adesso Franceschini ci riceva e il Governo si prenda le sue responsabilità, vogliamo chiarezza” dice il presidente dell’Itb accompagnato da Nello Tizzoni, titolare dello chalet “La Promenade”. “Senza il decreto i comuni non sanno che fare, alcuni hanno allungatole concessioni, altri no. Perché non c’è chiarezza”.
“Noi le aste non le faremo mai” arriva a dire Ricci, “mettiamo a rischio la sopravvivenza di migliaia di imprese balneari e famiglie che vivono con questo lavoro”. Il 3 febbraio ad Ancona, infine, la stessa Itb sulla questione Bolkestein è previsto un incontro con l’assessore regionale al turismo Moreno Pieroni,
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D’accordo a voi le concessioni, ma adeguimole al valore di mercato… eh Ricci?!?!?
Esatto, Ricci dimentica sempre che utilizzano il suolo Italiano, quindi di tutti noi, a costi irrisori… Onestamente una rimodulazione dei valori la trovo una scelta corretta, proviamo a salvare le famiglie ok, ma vediamo anche di non dare ancora privilegi a pioggia. Una concessione a vita su un bene statale la trovo assurda, sopratutto per chi negli anni ha avuto questa fortuna e non ha fatto nulla, o poco, per valorizzarla in termini di servizi, chiudendo, nelle sere estive, la propria attività alle 22.00 ed accontentandosi della giornata senza pensare al bene dell’intera città. I tempi cambiano per tutti, anche… Leggi il resto »