SAN BENEDETTO DEL TRONTO –Un’assemblea ricca di botte e risposte quella organizzata dal Comitato di quartiere Porto d’Ascoli Centro nella serata di lunedì 18 marzo. Sicurezza e videosorveglianza, criticità del sottopasso di Via Mare e possibilità di spostamento del mercato di Via Toti sono stati i principali temi affrontati dal comitato, alla presenza di alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale.

Apre l’assemblea Valter Amante, presidente del comitato: “Ci stiamo impegnando insieme all’Amministrazione perché possiamo dare a questo quartiere qualcosa. Lo scopo del comitato non è dar fastidio all’amministrazione, ma chiediamo delle risposte concrete per farci capire quello che possiamo ottenere. Barcamenarsi nel dubbio non porta tranquillità”.

Ad elencare i punti all’ordine del giorno è il segretario del comitato Pasqualino Ruggieri, che spiega con un velo di polemica: “I primi dodici sono gli stessi che l’anno scorso portammo all’attenzione degli amministratori e e li riproponiamo perché dobbiamo constatare che è stato fatto poco”.

Sulla sicurezza interviene il tesoriere Gabriele Straccia, chiedendo i motivi per i quali il controllo del vicinato e il progetto di videosorveglianza, cavallo di battaglia di tutti i candidati sindaci, è fermo da tre anni. Inoltre, la domanda è come l’Amministrazione pensa di agire dopo l’appello dei commercianti a seguito dei furti.

A rispondere è il vicesindaco Andrea Assenti: “Noi siamo dalla parte dei cittadini e la nostra vicinanza va alle attività e alle persone che hanno subito violazioni delle proprie proprietà e stiamo dalla loro parte, così come stiamo dalla parte della prefettura e del sindacato di polizia. La funzione di controllo e sicurezza è preposta a carabinieri, polizia, prefettura e questura. Per noi è di vitale importanza la difesa del cittadino, ma il problema sono le dotazioni organiche, riferite a parametri del 1989. Quindi c’è uno scontro tra le esigenze dei cittadini e ciò che la prefettura può concedere. L’Amministrazione non ha poteri di polizia. Quello che possiamo fare è cercare di chiedere più forza sul territorio. Non ce ne laviamo le mani, vogliamo anche noi prevenire questi problemi”.

“Avete ragione anche sul controllo del vicinato – ammette Assenti – Finalmente siamo arrivati a una decisione unanime. Anche il comandante Coccia si è convinto e fisseremo un incontro per stabilire il regolamento. E, sulla videosorveglianza c’è una novità: quando ci siamo insediati c’erano solo 16 mila euro in bilancio, mentre oggi abbiamo quasi un milione e il progetto ora prevede più di 33 siti e 120 telecamere C’è stato un black out e siamo in ritardo, è vero, ma a fine marzo saremo pronti con un progetto definitivo mastodontico”.

A seguito di alcune lamentele provenienti dalla cittadinanza sull’immobilismo dell’amministrazione di fronte al problema dei furti, Assenti risponde: “Poteva esserci un vicinanza maggiore, ma possiamo cercare di recuperare, organizzando un incontro la prossima settimana”.

A sollevare la questione circa la necessità del rifacimento del sottopasso di Via Mare è il consigliere del comitato Elio Core, seguito dall’intervento dell’architetto Gino Micozzi, vicepresidente del comitato: “Un nuovo sottopasso ciclopedonale parallelo a Via Mare a nord non risolve nulla: il ciclista o il pedone che proviene da sud o da via Toti sarebbe costretto ad attraversare la strada in un punto pericoloso, in prossimità della salita del sottopasso. Riteniamo che la soluzione debba essere più radicale e più onerosa: dovrebbe essere ricostruito con passaggi più ampi ai lati. Contemporaneamente, occorrerebbe costruire un ponte ciclabile che colleghi Viale dello Sport alla Sentina”.

In merito a questo tema, tuttavia, Assenti non riesce a dare risposte certe: “È stato un argomento di campagna elettorale e abbiamo sempre cercato una soluzione perché porta al mare più di 20 mila persone e ad oggi non è in sicurezza. Un progetto c’è e rientra nel progetto Area Mare, ma è un’idea che potrebbe ampliarsi. Abbiamo anche pensato di far partire una zona ciclopedonale dall’inizio di Via Mare. La seconda ipotesi è che magari possiamo allargare l’esistente sottopasso ciclopedonale. I costi sono molto più alti e ciò che fa paura sono le modalità d’intervento per inserire un monolite. Per ora abbiamo solo delle idee, non so in quali tempi e come riusciremo a concludere”.

In merito allo spostamento del mercatino di Via Toti, Valter Amante spiega che questa necessità nasce della voglia di portare persone oltre il ponte e ridare vigore a questa zona. “È importante ritrovare il fascino delle voci che rimbalzano nei palazzi, che è la vera bellezza del mercato – aggiunge Micozzi – In particolare, due sono le ipotesi per la nuova localizzazione: la prima in via del Tronto dove riusciremmo ad avere 25 ambulanti, la seconda in un tratto di via Mare, più centrale ed impattante, con circa 40 ambulanti. In questa ipotesi il traffico veicolare est-ovest verrebbe bypassato in via Turati, resterebbe inalterato questo nord-sud”.

“Appena insediati nel 2016 – risponde Assenti – come primo intervento abbiamo asfaltato il parcheggio di via Toti, dal momento che i condomini avevano rimarcato il disagio. Adesso ci ritroviamo la porta chiusa in faccia e con una convenzione non firmata. Perché il mercato se ne deve andare? Dove andiamo? Lo decidiamo insieme: mettiamoci a sedere insieme e troviamo una soluzione che si intersechi, però, anche con le questioni di viabilità. Portarlo in via Mare sarebbe bellissimo ma creerebbe disagi. Individuiamo insieme un luogo, non abbiamo soluzioni blindate in tasca”.

Alcune polemiche, anche da parte di Tonino Capriotti, sono state sollevate in merito alla realizzazione di un campo da paddle al campo sportivo Elonora. Infatti, secondo la convenzione, ad essere realizzato doveva essere un pallone pressostatico. A seguito della modifica di tale convenzione, la decisione è stata quella, appunto, dell’installazione di un campo da paddle che “sarebbe una scelta migliore visto che questo sport è sempre più diffuso” si giustifica Assenti che, tuttavia, riaffronterà la questione in sede di consiglio comunale.