Come ogni anno siamo andati a trovare Gaetano de Panicis, il presidente dell’Associazione Albergatori “Riviera delle Palme”, per fare il punto sulla stagione estiva 2017 che sta per finire.

Tutte le paure dello scorso settembre sono state fugate, era normale visto che la nostra riviera non ha mai avuto grossi problemi sotto l’aspetto sismico o c’è altro?
“In effetti il terremoto non ha influito come temevamo, ce la siamo cavata abbastanza bene. Era logico ma la paura anche. L’unico problema, dovuto ad altri motivi, è stata la permanenza a breve-medio termine rispetto agli anni precedenti. Non è un fattore trascurabile ma non possiamo far nulla se l’economia è ancora quella che è”

Questione di prezzi?
“Assolutamente no, gli alberghi non si riempiono abbassando i costi (che sono lontanissimi da quelli di  Capri, per esempio )  il problema deriva probabilmente dal fatto che il turismo non dipende dagli hotel che sono semplicemente la casa provvisoria in un posto gradito, bensì dai luoghi: è il mercato dei luoghi che fa la differenza”

Magari perché invece che passare le vacanze in un solo posto si va in più parti? Anche se alla lunga il problema sparisce perché il variare dei posti alla fine avvantaggia tutti…
“Sarà così ma ogni località turistica deve impegnarsi ad apparire sempre più bella e accogliente per vincere la concorrenza”

Un aspetto sul quale San Benedetto del Tronto e le città limitrofe sono favorite, per esempio Senigallia (non per voler fare confronti) pur essendo in crescita come presenze non ha le nostre strutture come dicono loro stessi. Più idee magari sì.
“In effetti è così ma se hanno praticamente colmato il distacco tra le nostre presenze e le loro, un motivo c’è: hanno saputo inventarsi eventi che hanno veicolato meglio e di più il nome ‘Senigallia’. Adesso stanno pensando alle strutture, praticamente il problema è inverso al nostro ma per noi dovrebbe essere più facile risolverlo visto che le strutture costano più delle idee…”

Cosa suggerisce?
“Cose semplici ma efficaci come dare un indirizzo preciso in base alle nostre potenzialità modulando i luoghi della città in base alle necessità. Per esempio sezionare la città indirizzando i bambini (per i quali il nostro mare con fondali bassi è l’ideale) in luoghi precisi dove trascorrere il tempo libero dopo una mattinata in spiaggia e quando non c’è bel tempo. Dare alla movida spazi nei quali i ragazzi possano divertirsi senza creare problemi ai residenti e a quei turisti che cercano tranquillità: mi è piaciuta molto l’idea del sindaco Piunti di creare un villaggio di locali nella zona antistante il porto (nei pressi dell’ex galoppatoio) dove i giovani possano spostarsi dalla mezzanotte in poi, davanti al ‘neonato’ parco sul mare che merita un bel 10 e lode”

Rivitalizzare il lungomare affinché l’asse che congiunge la rotonda di San Benedetto con quella di Porto d’Ascoli non diventi esclusivamente un luogo di passeggio ‘anonimo’ ma un’attrattiva con punti ben studiati per eventi che interessano più categorie di persone…
“Servirebbe sì, ma ogni aspetto va ben studiato per non creare disturbo a chi viene a San Benedetto anche per riposare. In effetti il problema esiste ma trovare la soluzione migliore non dovrebbe essere tanto difficile”

Secondo me, e sto per spiegare perché, la Regione ha sempre promosso pochissimo le zone a sud delle Marche contribuendo nel tempo a far circolare più il nome dei posti del nord, vedi la stessa Senigallia che effettivamente però, grazie al Summer Jamboree ed altre intelligenti iniziative, ha meritato maggior attenzione. La dimostrazione di quanto sia importante far circolare un ‘nome’ lo abbiamo avuto dopo il tragico terremoto dell’anno scorso: i media di tutto il mondo hanno divulgato la parola ‘Tronto’ come mai era successo prima. Chiaramente è una pubblicità ‘macabra’ che avremmo volentieri evitato ma tanto è stato…
“E vero, anche per questo motivo il problema che temevamo è stato attutito. Non possiamo però sopravvivere… sulle disgrazie (una frase forte ma che avvicina molto alla realtà. Ndd). La Regione Marche che ha il preciso compito di fare promozione (ai Comuni spetta l’accoglienza) deve trattarci alla pari. Il consigliere regionale Urbinati mi ha assicurato che si impegnerà molto per questo aspetto”

Aggiungo che le nostre località turistiche, sulla costa e in collina, sono belle e interessanti, quindi in grado di fidelizzare i turisti e portarne di nuovi grazie al passaparola.
“È un aspetto che dobbiamo sfruttare in contemporanea ad una programmazione del territorio finalizzata a renderlo non soltanto più accogliente ma anche più facile da godere con informazioni mirate. Fino ad oggi si è viaggiato a ‘naso’ ma devo riconoscere che l’attuale sindaco sta provando ad invertire un trend che ci ha finora penalizzati. Non capisco nemmeno perché c’è chi ha iniziato a criticare gli amministratori sambenedettesi sin dal loro insediamento, io sono abituato a dare il tempo giusto prima di dare giudizi”

Effettivamente certi sambenedettesi non vogliono capire che l’arte della critica va usata a scopi comunitari e non personali. Non è questa la sede per certi discorsi ma vorrei spezzare una lancia a favore degli albergatori: gli hotel nascono dove ci sono turisti e in proporzione del loro numero. Normale che qualcuno chiuda se l’affluenza scende. Cosa che non deve avvenire perché abbiamo un territorio bellissimo che non ha nulla da invidiare ad altre zone tanto decantate. Dobbiamo soltanto venderci meglio. Compito che spetta principalmente alla politica, quindi a coloro che occupano posti di responsabilità nelle stanze dei bottoni perché scelti dal popolo piceno. Chiudo con un mio personale slogan: chi viene da noi ci torna.

“Lo speriamo tutti perché non bisogna dimenticare che San Benedetto del Tronto è stata per tanti anni una località alla pari o quasi di spiagge di massa (e di successo) come Viareggio, Rimini, Lignano Sabbiadoro e poche altre, adesso ce ne sono molte di più e dobbiamo riconoscere che non abbiamo sfruttato a dovere il vantaggio di essere partiti per primi. Dobbiamo recuperare il tempo perso per tutti i motivi che abbiamo espresso all’inizio di questo colloquio.

Grazie Presidente