
Fusione dieci comuni piceni. Il Comitato Città Grande “Oggi, si può”, di cui faccio parte, pur facendo le cose per bene sta generando una serie di malumori diffusi che sintetizzerei così:
- I vari sindaci dei Comuni dei dieci comuni coinvolti (Acquaviva Picena, Cossignano, Cupra Marittima, Grottammare, Massignano, Montefiore, Monsampolo del Tronto, Monteprandone, Ripatransone, San Benedetto del Tronto) tranne il massignanese Romani e il grottammarese Piergallini sono contrari o quasi per il semplice motivo che la loro carica verrebbe messa in discussione o meglio annullata. Inutile girarci intorno, è così.
- Lo stesso Roberto De Angelis sindaco di Cossignano (mi scuso perché per errore avevo indicato il quasi omonimo sindaco di Montefiore, Maurizio De Angelis. Ndd) che sembra il più attivo e motivato nel contrastare l’operazione fusione, in un suo recente intervento, pur dimostrandosi molto preparato sia tecnicamente che lessicalmente ha fatto un lungo giro di parole per dire che la necessità ci sarebbe ma la colpa va addebitata al governo centrale che ha contribuito all’attuale crisi economica nazionale ed europea portando i piccoli comuni sull’orlo del fallimento o dell’impossibilità di reggersi da soli. Anche se fosse vero (lo è) la situazione attuale questa è e la fusione di Comuni è il rimedio migliore per tutti i vantaggi che offre sotto più aspetti come è stato spiegato esaurientemente nel recente seminario di Cupra Marittima.
- La politica in generale (il Partito Democratico in particolare) cerca di allontanare una soluzione seppur indispensabile per questo semplice dato numerico: dei 150 posti tra consiglieri comunali e assessori ne rimarrebbero appena una quarantina, 110 di meno, cioè.
- Il Pd in particolare, non perché non ritiene necessario e urgente un progetto di fusioni, ma perché (La Legge è di Del Rio un importante esponente del governo Renzi) vorrebbe farle a modo suo cioè, per dirla con un vecchio adagio, vorrebbe la botte piena e la moglie ubriaca. Mi riferisco alle Marche ma il discorso è valido in generale. Lo scopo di Ceriscioli & C. è di favorire le fusioni ma non viene vista bene la nascita di una città che diventerebbe la seconda delle Marche dopo Ancona. Altre città di 30-40 mila abitanti magari sì. Più o meno come Ascoli e San Benedetto. Il Comitato la pensa diversamente e il desiderio di diventare grandi potrebbe convincere, in un referendum, anche quei pochi cittadini che ancora vedono la fusione come la morte del campanilismo e della perdità di identità. Basta un pizzico di informazione per far capire che non è così. Mi aspetto una smentita dai nostri consiglieri regionali Urbinati e Giorgini. Scommetto che faranno finta di non aver letto.
- Un’altra paura del Pd e, nel nostro caso, di Ceriscioli & C. è che possa ripetersi il caso di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Lì c’è già stato un referendum nel quale hanno vinto i favorevoli alla Fusione. La Regione Abruzzo e i tre Enti, o meglio la maggioranza politica, avrebbe dovuto passare subito ai fatti vista la volontà dei cittadini. Niente. Di tempo ne è passato molto più del necessario con la politica che sta prendendo ulteriore tempo con le scuse più fantasiose, nella speranza che la decisione del POPOLO non venga attuata. Il silenzio di Raitre può rivelarsi una valida testimonianza. Sia per le Marche che per l’Abruzzo.
- La chiamavano Democrazia. Il Pd vuole un matrimonio all’italiana?
- Dulcis in fundo: un po’ di timore è arrivato anche nella cugina Ascoli Piceno che, preoccupata per la volontà del Comitato Città Grande, sta iniziando operazioni simili. Non sia mai che un territorio chiamato “Truentum“, “Riviera Picena“, “Tesino“, “Marecolli” (quattro nomi a caso e magari brutti) possa diventare più strategico della storica città romana. Giusto così.
Copyright © 2022 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
Lascia un commento
Nella tua valutazione c’è una bella ed evidente contraddizione. Prima dici perché 200 mila abitanti e non 100? Significa che non hai capito che è l’omogeneità di territori confinanti (omogeneità confermata dall’Istat non da un qualsiasi quaquaracqua) che ha spinto il Comitato a formulare la proposta. Un Comitato che pensa prima di prendere una qualsiasi decisione. Dopo dici che l’optimum è 70 mila molto più vicino ai 97 mila da noi indicati per un unico comune dei 200 mila che, invece, riguardano soltanto una tua gratuita provocazione. I tuoi sembrano semplici cavilli che, in questa fase storica, possono essere utili… Leggi il resto »
Nella mia valutazione non c’è una contraddizione ma una provocazione! E parafraso la mia provocazione: unirsi tanto per unirsi fa perdere di vista quali siano i reali obiettivi di un’iniziativa del genere. Lei cita le analisi Istat ma ci sono molti altri studi oltre a quello già citato, come ad esempio i fuas della regione marche che indicano delle perimetrazione ben diverse e a mio parere molto più sensate. Proprio perché non c’è una visione univoca sulla questione forse vale la pena aprire un confronto sulla questione, anche per cercare di ampliare la partecipazione. I miei non sono cavilli ma… Leggi il resto »
Che confusione! Parli di “riflettere bene”, di “partecipazione” ma lo fai solo a parole, pardon sulla tastiera. Potevi fare parte del comitato ma dopo la prima volta (te ne sei andato anzitempo) non ti sei più visto e non puoi sapere se “riflettiamo bene”, se facciamo “partecipazione” o altro. Secondo te il Flash Mob a Massignano, l’incontro con il Consiglio comunale di Grottammare, il seminario di Cupra Marittima, tutti molto PARTECIPATI a cosa sono serviti? Restando soltanto nel tuo guscio elettronico tutto fai meno che riflettere bene e partecipare. Non sai per esempio che in Italia molti stanno parlando del… Leggi il resto »
Bisogna partire da un progetto credibile. Non tutti tra i cittadini comuni sono pronti a recepire questo discorso. E in ogni caso San Benedetto deve prima recuperare un minimo di credibilità altrimenti sono tutte fughe in avanti. Tornando al discorso ” città grande” si potrebbe partire con i comuni confinanti, in primis Grottammare e poi con Acquaviva e Monteprandone ( prima che quest’ ultimo si muova da solo avendo già messo qualche servizio in comune con Acquaviva e Monsampolo se non sbaglio). Già messa così mi sembra una cosa molto difficile da realizzare ( per fare un esempio, già Monteprandone… Leggi il resto »
Si aggreghi al Comitato per darci ‘de visu’ consigli e soluzioni. Gli studi del Comitato stanno portando a quella che ritengono la soluzione migliore per l’omogeneità e la compattezza di comuni confinanti ai quali dare un nuovo nome. Soluzioni intermedie contribuiscono soltanto ad ulteriori perdite di tempo. Pensi che io come giornale porto avanti l’idea sin dal 2004. Il sindaco Piergallini non rifiuta, almeno spero, incontri con i cittadini. Glielo chieda.
Premesso che non conosco molto bene le argomentazioni del Comitato Città grande “Oggi si può” provo a fare delle considerazioni riguardanti l’argomento. Personalmente non sono affatto persuaso dall’idea che una Fusione tra Comuni, alcuni di questi molto diversi tra loro, per grandezza territoriale, economica, identità sociale e culturale, possa portare, terminata la spinta euforica degli incentivi, ad un qual si voglia beneficio per le comunità locali, anzi vedo ancora molta incertezza sulla possibilità di risparmi che possano garantire un miglioramento qualitativo dei servizi erogati allo stato attuale. Innanzitutto credo che si faccia un grave errore, in un paese dove l’antipolitica… Leggi il resto »
“Valutarne attentamente tutte le possibili soluzioni”. Il Comitato ne ha valutate diverse giungendo ad una conclusione. Quali e perché non è possibile spiegarlo con una tastiera. Chieda al Comitato di poter partecipare alle riunioni e lo scoprirà. Poi il suo dissenso sarà sicuramente più mirato.
Mi informerò meglio sulla tesi del Comitato, ma al momento vedo molta diffidenza tra gli amministratori locali. Nel comune dove risiedo ( Cupra Marittima) si teme il rischio di diventare la periferia di San Benedetto, di non avere alcuna voce in capitolo sulle scelte che verranno prese nel nostro territorio, di non beneficiare dei maggiori fondi a disposizione del nuovo ente a discapito delle comunità più grandi e tante altre perplessità.
Speriamo davvero di sbagliarci!
Gentile Berry, apprezzo la sua premessa. La invito a guardare il video postato appena sopra e la percezione sulle identità socio-culturali e i danni di un certo modo di micro-pensare il territorio. Vero che lo Stato sta inducendo i piccoli comuni a fondersi. PERO’ gli organi sovra-comunali (Regioni, Stato) da almeno venti anni “invitavano” gli enti a fondersi attraverso leggi ad hoc. Unioni e associazioni invece sono solo degli ipocriti surrogati. Il Tuel (Testo Unico degli Enti Locali), “Il testo-padre dei comuni moderni” in vigore dal 2000 lo sancisce in maniera ineccepibile e moderata senza alcun obbligo, poichè il Legislatore… Leggi il resto »
Nel seminario di Cupra ho apprezzato molto un intervento e una slide secondo me illuminante, in cui si parlava dei confini storici della Comunità, originariamente coincidenti con quelli del comune medioevale, ma poi allargatisi fino ai giorni nostri, in cui sanità, ordine pubblico, raccolta rifiuti, istruzione, lavoro, servizi, ricadono in un perimetro geografico molto più ampio del tipico comune. Quindi la fusione andrebbe nella stessa direzione, ad ampliare l’estensione del Comune per raccordarla a quella dell’attuale Comunità. Giustissimo, è l’argomento decisivo! Non ritengo invece fondamentali degli obiettivi come la riduzione delle sedie per i politici, o gli incentivi economici messi… Leggi il resto »
Eppure per il motivo che tu ritieni ininfluente, cioè il minor numero di politici, nasce l’opposizione alla formazione di una Grande Città. Probabilmente non avevi capito il senso. Altrimenti non ci sarebbe opposizione se non da parte di qualche romantico (senza motivo) e qualche malato di campanilismo o della paura di identità storiche che non si perderebbero. Cosa facilmente dimostrabile.
Direttore io tutta questa opposizione non la vedo, ho sentito tutti i politici favorevoli alla fusione, e questo è un punto di partenza positivo. Però se il modus operandi deve essere esclusivamente quello del vostro comitato scambiate per opposizione quello che inizia a diventare un vostro limite. E’ palese che il principio fondante del vostro comitato sia ampiamente condiviso ma non sono altrettanto condivise le modalità di azione. Se invece di capire le istanze che vengono fatte continuate in maniera autistica a dire che l’unica via possibile è la vostra siete voi che create l’opposizione, ci sono cittadini che danno… Leggi il resto »
I politici, tutti i sindaci per l’esattezza, li abbiamo intervistati nel 2004 ed erano tutti favorevoli alla fusione. Allora come oggi. davanti ai microfoni o alle penne. Poi, appena ti giri, fanno il gesto dell’ombrello. Tranne piccole eccezioni. Veramente strano che non lo capisci. Di oppositori vedo solo qualche sindaco e tu, per il resto tra i cittadini non vedo grandi resistenze. Dove è stato fatto il referendum hanno vinto i cittadini. Il Comitato ha una sua idea molto precisa e razionale, per gli altri ho l’impressione che vogliano soltanto perdere tempo come fecero nel 2004. Allora non c’era un… Leggi il resto »
Direttore, nella prospettiva favorevole alla fusione a cui facevo riferimento, credo sia poco rilevante l’argomento della riduzione delle sedie dei politici; nella prospettiva contraria alla fusione (che esula dal mio discorso), è probabile che i politici come dici tu facciano ostruzionismo, magari nascosto. Per quello auspicavo di far pronunciare apertamente alcuni consigli comunali sull’argomento, o direttamente un campione di cittadini da intervistare nei gazebo.
Penso che è importante porre il tema della unione dei comuni. Non solo perché si potrebbe avere ad esempio una mobilità dei trasporti maggiormente mirata ma anche perché penso che si possano meglio gestire l’insieme degli investimenti pubblici con un rilancio di opere pubbliche a tutti i livelli. Ovviamente noto che ci sono problemi perché mentre come leggo che alcuni sono contrari chi è favorevole non ha forse compreso che dovrebbe attivarsi con progetti mirati. Cosa facile a dirsi certo ma difficile a farsi. Penso che l’obiettivo debba essere di fare una unione mirata per dare risposte ai problemi di… Leggi il resto »
Grazie. Il Comitato però si aspetta da chi la pensa nello stesso modo un supporto per rendere più attuabili i propri intendimenti. La tua risposta è moto gradita e un po’ inaspettata ma sono certo che non arriverà quella del tuo collega sambenedettese in Regione.
E dai