
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riportiamo e pubblichiamo un comunicato, giunto in redazione, da parte del Movimento 5 Stelle sambenedettese:
“Hotel, ristoranti, attività commerciali e servizi di ogni tipo; la crescita esponenziale della San Benedetto del Tronto negli anni ’70 e ’80 deve molto a una ben definita categoria di lavoratori: il marittimo.
Troppo spesso ci si dimentica quale impulso all’economia locale, all’istruzione dei propri figli, al miglioramento della condizione sociale di tutti abbia dato il boom della pesca locale e oceanica. Non è piaggeria né nostalgia: il comparto pesca può ancora generare attività, dare ancora lavoro, difendere la dignità di migliaia di persone.
La conditio sine qua non è che cambi completamente l’approccio delle istituzioni in maniera da recepire finalmente il grido degli addetti ai lavori, degli studiosi del mare, di chi insomma utilizza le proprie conoscenze in maniera da regolare il rapporto fra uomo e mare, lasciando da parte cervellotiche e dilettantesche misure palliative come l’assurdità di un fermo biologico deciso nelle stanze del potere tracciando una riga rossa su un calendario senza alcun reale approfondimento scientifico.
Il Movimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto crede ancora che il nostro mare possa avere un futuro, che le attività collegate possano generare ricchezza, che la tradizione non debba essere abbandonata perché tutto può, oggi, essere fatto in maniera intelligente e sostenibile.
Il Movimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto appoggia di fatto il dialogo con la marineria, accoglie, sostiene e contribuisce ai progetti che vadano nella direzione della salvaguardia delle specie a lungo termine, spinge per il mantenimento della biodiversità, tutela la risorsa mare in ogni sua forma perché oggi è possibile fare impresa, lavorare bene, pescare e allevare senza depauperare il patrimonio Adriatico che è, ricordiamolo, una risorsa non infinita.
Ci attende un periodo decisivo per le sorti della città, della nostra Regione, dell’Italia intera: partecipiamo, facciamo sentire tutti la nostra voce”.
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