Play off addio. C’è poco da dire sulla sconfitta. La Sambenedettese ha meritato di perdere contro una formazione meno forte sulla carta ma sicuramente più organizzata e in condizioni fisiche migliori. Il pessimo arbitraggio può ritenersi un alibi per la squadra di Paolucci, niente di più. Secondo me ha solo attutito le proteste della tifoseria per la brutta prestazione.
Una direzione quella di Nicoletti di Catanzaro che forse è stata esagerata nella prima espulsione e anche nella seconda ma niente di scandaloso in quei due frangenti entrambi causati da due difensori centrali. Sarà un caso ma così è stato.
L’arbitro è stato invece penalizzante per i rossoblu, e il termine scandaloso ci sta, per non aver usato lo stesso metro nelle ammonizioni e per un fallo di mano in area nel finale (molto oneste le dichiarazioni post gara di Tozzi Borsoi) che avrebbe potuto riportare le due squadre in parità e quindi ai supplementari. Senza grandi speranze con due uomini in meno ma così è.
Mettendo da parte l’arbitro non si possono fare grandi obiezioni sulla vittoria degli abruzzesi dopo zero tiri in porta nell’ora in cui si è giocato in parità numerica. Solo un paio di mischie casuali concluse senza tiri verso Lupinetti. La loro superiorità di manovra, la qualità del gioco sono stati due aspetti grazie ai quali il San Nicolò ha meritato di vincere. Per la Samb i soliti palloni in verticale per la testa di Tozzi Borsoi ritornato nel mezzo da solo con Napolano e Padovani larghi sulle fasce. Un po’ poco.
La differenza oggi, più che l’arbitro, l’hanno fatta i due allenatori. Epifani aveva in campo 8/11 della squadra che ha vinto, come la Samb, l’Eccellenza un anno fa.
A fine gara un tifoso ha detto ad un amico: “Non prendiamocela con l’arbitro ma con Arcipreti per i giocatori che ha fatto acquistare“. Sono d’accordo in parte perché il materiale umano c’era, gli unici acquisti sbagliati sono stati Fedi e Pepe e l’ostinazione di non aver a disposizione un portiere esperto per eventuali necessità. Gli oltre 40 gol presi lo dimostrano ampiamente. Per il resto la squadra era ottima.
Ma sbagliare due acquisti non sarebbe stato un ‘male incurabile’ con un allenatore normale, non un fenomeno ma decente. Paolucci si è dimostrato inadeguato e sicuramente inferiore a Mosconi che, ironia della sorte, fu cacciato e accusato fortemente per un pareggio senza reti in casa proprio del San Nicolò. L’unica gara, guarda caso, dove il tecnico umbro aveva pensato bene di accontentarsi di un punto. Mentre era stato troppo presuntuoso in altre gare “Vuole sempre vincere anche quando la gara prende un verso sbagliato“, fu la mia unica critica a giustificazione del suo esonero.
Quando venne sostituito da Paolucci, tutti eravamo convinti che il tecnico di Tollo colmasse i difetti del suo predecessore. Dopo cinque-sei gare tutti abbiamo capito che non era così e che il suo curriculum negativo aveva fondamenta concrete. Se gli allenatori non fossero importanti non verrebbero pagati profumatamente, nel calcio moderno sono fondamentali. Epifani docet. A quel punto richiamare Mosconi o un altro tecnico sembrava naturale. Invece no.
Il rendimento della squadra è peggiorato in modo esponenziale ma non si sono presi provvedimenti nemmeno dopo 12 gol subiti in sei gare con sconfitte casalinghe eclatanti contro la penultima in classifica (1-3) e contro un Chieti (2-4) che ha perso i play off perché ha preso tre gol dall’Agnonese nell’ultima gara di campionato.
Certo che Paolucci non poteva esonerarsi da solo. E qui entra in gioco non solo Arcipreti (cambiare gli allenatori non è un suo compito) ma la società con un distinguo che ritengo stranissimo: nessuno gli ha chiesto di lasciare la panchina. In altri tempi, con i risultavi che stava ottenendo, avrebbe dovuto lasciare il suo posto a furor di popolo. Invece niente: né i tifosi più vicini a Moneti e Bucci, né quelli più lontani glielo hanno chiesto con la necessaria decisione. Posso tranquillamente affermare di essere stato l’unico giornalista a chiedere con forza il cambio del manico. L’avevo detto non è un’espressione che mi piace ma così è.
Oggi a panchine invertite avrebbe vinto la Samb ma è vero anche che allenatori bravi come Epifani, e anche di più, sulla piazza esistevano. Sicuramente con Mosconi non avremmo rimediato brutte figure e subito nove gol al Riviera in tre partite.
Ora non resta che farci trovare con i conti a posto e con la fideiussione pronta se i fatti di martedì scorso porteranno allo sconquasso che in molti ci aspettiamo. Io contino ad aver sensazioni positive anche se adesso l’unico appiglio è costituito dal Foggia che passò in Lega Pro dopo essere arrivato sesto in campionato.
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Quel ‘forse’ davanti a ‘l’allenatore’ credo che. alla luce dei fatti, si possa tranquillamente togliere.
Se aggiustava la difesa e teneva sempre un attaccante veloce vicino a TB cambiava tutto.
Ha ragione ma senza un investimento iniziale di 300-400 mila euro per raggiungere la Lega Pro è tempo perso. Mi è stato detto che Di Paola e Valim sono stati ceduti non per motivi tecnici ma per l’impossibilità di poterli pagare. Parola di un ex tecnico. Sarà vero?
Che ignoranza e che disinformatore. Sarei tentato di dire: meglio titoli di cartone che finire in serie B con punti di penalizzazione ma andrei fuori tema come ha fatto lei. Poi: Lei confonde ‘Sperare nelle regole’ con “sperare nei ripescaggi”. Dimenticando il numero di formazioni che, a discapito della Samb, hanno giocato in categorie superiori rispetto a quelle conquistate e anche che la mia Samb non è stata mai promossa a tavolino ma retrocessa in serie C sì, e ingiustamente, nel 1979-80. “Faide dinamiche”? Cosa sono? In questo caso l’ignorante sono io. Nella mia vita non ho mai invocato scorciatoie… Leggi il resto »
Non avevo dubbi sul fatto che preferiva il cartone e infatti è quello che ho detto. Poi sulla giustizia ordinaria e (peggio) quella sportiva non mi esprimo ma sa meglio di me come funzionano e come si possono manipolare questi organi di potere. Tornando a noi, forse Lei non ha letto bene quello che ho scritto e ha fatto confusione nella sua risposta. In primis, il sottoscritto ha espresso un semplice (e penso, legittimo) senso di disprezzo verso tutto quello che non è calcio giocato, non facendo alcuna distinzione tra quello che è regolare e quello che non lo è.… Leggi il resto »
scritto già da tempo che questa squadra (la Samb) non era uno squadrone che Voi addetti ai lavori dipingevate (almeno fino a gennaio/febbraio). Detto questo, è vero come dice Lei, forse l’allenatore preso non è stato all’altezza della situazione. Peccato, era una stagione che in qualche maniera si poteva “salvare”. Anche se a Fano con una squadra cosi come la nostra la vedevo molto dura, però era sempre una partita secca e le partite secche hanno esiti non scontati. Un’ultima cosa se posso; casomai dovessero ricapitare queste partite da dentro o fuori, non è possibile farsi “sentire” in lega per… Leggi il resto »
Pigro, si può pensare che questi raccomandatini vengono proprio perché qualcuno in alto pensa che è meglio evitare la samb in lega pro vista la sempre poco stabilità societraria per evitare le solite problematiche finaziarie? Questo è il nocciolo duro della questione, o risolviamo il problema creando una società stabile non per una stagione, ma che duri nel tempo o il dilettantismo è la nostra categoria.
Premesso che condivido il tuo giudizio sul settore arbitrale, ricordo però che quando tre anni fa uno dei soliti “raccomandatini” ne combinò di tutti i colori con tre espulsioni più l’allenatore, una Samb CON LE PALLE riuscì a non soccombere sul campo pareggiando allo scadere in 8 contro 11.
La squadra di smidollati di oggi avrebbe beccato il solito gol anche in 11 contro 11, e se gli avversari non ne fossero stati capaci se lo sarebbe inventato la nostra “banda del buco”…
Guarda come si sono persi l’avversario nel primo gol a difesa schierata…
Caro Direttore, capisco che Lei è abituato a gioire (calcisticamente parlando) per titoli di cartone ma i campionati vanno vinti sul campo. Sperare in ripescaggi, inchieste giudiziarie e/o in fallimenti altrui è qualcosa che con il calcio e con lo sport in generale, non ha nulla a che fare. È vero: alcuni presidenti hanno costruito i loro (seppur fugaci) successi, proprio ricorrendo a queste laide dinamiche. Ma credo che sia un costume tipicamente “italico” che andrebbe azzerato dal basso, dal sentimento della gente. Lo stesso sentimento che dovrebbe essere formato anche da chi fa informazione come Lei; per questo motivo… Leggi il resto »
Chi non dubbi è pericoloso. Io non so come funzionano le giustizie, lei sì. Se mi dice il suo nome (non lo farà mai) potrei anche pensare di crederle. Promozioni e retrocessioni sono determinate da regole. Lo stesso ripescaggio è in funzione di regolamenti. Quando non avremmo infuso cultura? Sicuramente no per quello che scrive lei. Sulla Samb mai promossa a tavolino ha fatto un scorso contorto e senza senso che non può riguardarmi. Lei ha scritto di ripescaggio e fidejussione generando un frainteso. rilegga. Chi ha mai detto che i costi della Lega Pro sono uguali a quelli della… Leggi il resto »