
All’argomento abbiamo dedicato la prima pagina sul nostro settimanale, in edicola da venerdì.
ANCONA – Alle 15 del 22 aprile il Capogruppo del Partito Democratico, Mirco Ricci (insieme ai Capigruppo del centrosinistra) ha depositato formalmente all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale delle Marche la richiesta di dimissioni del Presidente della Giunta, Gian Mario Spacca, ovvero la mozione di sfiducia politica.
Tra i firmatari del documento anche Paolo Perazzoli e il vice presidente (dimissionario) Antonio Canzian.
“Abbiamo atteso a lungo prima di esprimere questa volontà. La sua candidatura è un affronto a tutto l’elettorato. Auspichiamo che Gian Mario Spacca, tradito il mandato popolare, rimetta il suo ruolo e affidi la gestione ordinaria alla Giunta Regionale” affermano i depositari della richiesta.
SPACCA RISPONDE “E’ il Pd che ha offeso e continua ad offendere i cittadini anche in queste ore”, replica il governatore. “I suoi attuali dirigenti sono i veri traditori degli elettori, dopo aver abbandonato e sancito la fine di un serio progetto di buongoverno per le Marche. Con ostinata ossessione, e ben quattro pronunciamenti formali negativi, da oltre un anno si oppongono al proseguimento di un’esperienza di collaborazione della sinistra con il mondo moderato e dei ceti medi produttivi durata da oltre un decennio, tradendo l’ambizione di unire la cultura popolare e cattolica con quella progressista. Il Pd ha chiuso così la porta in faccia ad un decennio. Il vulnus, dunque, è dentro lo stesso partito che ha abbandonato questo progetto di collaborazione che prescindeva dalla mia personale vicenda. E’ per questo motivo che il centrosinistra nelle Marche è deflagrato e ora non c’è più: perché il Pd ricerca una futura presunta autosufficienza, che aprirà le porte all’egemonia dell’apparato di partito sulla società vitale delle Marche. Ed oggi si è ritrovato dentro uno schema non previsto: isolato a sinistra, contro uno schieramento moderato e plurale”.
Prosegue: “E’ evidente che il nervosismo dilaghi e si diffonda nei vertici, visti i sondaggi che rilevano il testa a testa tra i due principali candidati presidenti. Questo è il segno concreto che da una parte c’è il Pd ormai ridotto ad apparato e dall’altro la comunità regionale più viva, che non comprende e non approva.
E’ sempre lo stesso partito che anche in queste ore “offende e tradisce” il mandato dei cittadini, promuovendo azioni irresponsabili, e costringe i propri assessori a dimissioni (come accade solo nei sistemi totalitari) che potranno indurre alla paralisi amministrativa della Regione. Nostro compito, invece, è rispettare con responsabilità il mandato degli elettori, che si aspettano che sia garantita l’azione amministrativa anche in ordinaria amministrazione fino al 31 maggio. Questo significa che continueremo l’azione di governo perché l’attenzione e il rispetto dei cittadini sono stati e sempre continueranno ad essere la stella polare: non tradiremo questo rapporto di fiducia.
In sostanza oggi il Pd sembra essere come Cerbero, il cane a 3 teste: la prima testa è quella centralista che non tollera chi la pensa diversamente; l’altra è quella populista; la terza, infine, quella della falsa omologazione degli opportunisti, che si esprime con la forza verso i deboli e con la debolezza verso i forti. A questo Pd che ha cambiato pelle, occorre opporre la resistenza e la disobbedienza di don Milani“.
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Un vecchio adagio misogino e a scanso di equivoci sottolineo misogino faceva cosi : Chi disse donna disse danno etc Penso che si adatti molto bene invece alle Regioni anche se non c’ e’ la quasi rima del vecchio detto . Fatevi dire dall’ amico architetto che molti di voi conoscono e che vive negli USA quale mirabile snellezza negli organi amministrativi di quel Paese . La citta’ dove risiede e che conta circa 250.000 abitanti e’ amministrata da 5 persone . Qui ci parliamo addosso mentre siamo capaci solo di intralciare il piu’ possibile la vita e le attivita’… Leggi il resto »
L’architetto (lo abbiamo scritto più volte) è Piernicola Cocchiaro, la città Irvine (vicino a Los Angeles), gli abitanti 300 mila, un quinto delle Marche, gli amministratori pubblici 5, cioè l’1,33% degli amministratori pubblici (300) eletti nelle province di Ascoli Piceno e Fermo. Compresi presidenti di Provincia, sindaci, assessori, semplici consiglieri e senza considerare gli ‘scartati’ che riempiono le cosiddette Partecipate.
Nella nostra civilissima Italia si fanno le leggi (Fusione) ma nessuno le applica.
Servirebbe che, chi la pensa come noi, si facesse sentire. Quelli che vivono di politica non lo faranno sicuramente.