SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Settecento metri quadrati, sette posti letto, 800 mila euro di investimento. Sono i numeri del nuovo centro di Rianimazione inaugurato sabato mattina al Madonna del Soccorso, collocato accanto al Pronto Soccorso.

“Cominciamo a far vedere quello che abbiamo fatto”, ha dichiarato orgoglioso il direttore generale Giovanni Stroppa. “Si tratta dell’ennesimo tassello in un’ottica di Area Vasta. Se le cose si fanno bene si può parlare di integrazione tra strutture e non di chiusure”.

In un anno si contano almeno 250 ricoveri. L’Unità Operativa è dotata di un organico di circa trenta unità, tra medici ed infermieri, mentre per quel che riguarda le attrezzature, si segnalano un sistema automatizzato per trasferire i pazienti dalla barella al letto e una sala d’accoglienza per parenti, munita di monitor collegato ad una videocamera per osservare la situazione del degente.

Soddisfatto il sindaco Gaspari: “L’attesa durava da tempo, oggi è una bella giornata. Assistiamo ad un’inversione di tendenza, è la prova che questo nosocomio può andare incontro a dei miglioramenti. Da qui ripartiamo, esiste un progetto complesso. E’ vero, spesso contestiamo, litighiamo, ostacoliamo, tuttavia abbiamo tutti la volontà comune di costruire”. Come Stroppa, anche il primo cittadino sottolinea l’importanza del concetto di integrazione tra strutture: “Ma per farlo i servizi devono essere di alta qualità. Il percorso è stato lungo, sosterremo chi qua dentro ci lavora in un’ottica costruttiva”.

Gaspari ha poi ricordato le difficoltà riscontrate dal Pronto Soccorso in estate: “La popolazione aumenta, si va in affanno. Lo dico in maniera netta, quest’emergenza va risolta. Il problema principale è quello del personale”. Tema che probabilmente sarà affrontato il prossimo 10 luglio, in occasione della Conferenza dei Sindaci.

Al taglio del nastro ha fatto seguito la tradizionale benedizione impartita dal Vescovo Gervasio Gestori: “A voi raccomando la massima professionalità e il rispetto per la persona. Questo è un luogo di passaggio, un punto tra la vita e la morte. I medici esercitino con pazienza la loro arte, senza accanimento terapeutico”.