SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Duecento giorni di silenzio del tutto ingiustificati sia dalla Regione Marche, non informando l’Amministrazione comunale di aver ricevuto dal Ministero dell’Ambiente importanti documenti della Gas Plus, sia dal Comune che in sette mesi non si è mai posto il problema di esigere risposte precise nei confronti della multinazionale francese”.

Lo affermano i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle San Benedetto i quali, nel corso di una conferenza stampa, ribadiscono la poca trasparenza da parte di entrambe le giunte, sia regionale che comunale, criticando inoltre la loro mancanza di prendere una posizione precisa a riguardo, l’essere per l’appunto a favore o meno all’impianto. Tutto è emerso a seguito della Commissione Ambiente di venerdì 26 ottobre guidata dal consigliere Silvano Evangelisti che si è svolta in sala consiliare, in occasione della quale si è appreso dall’ingegnere Germano Polidori, funzionario comunale del Settore Sviluppo del Territorio e dal geologo Serafino Angelini, che già a marzo la Gas Plus avrebbe comunicato al Ministero dell’Ambiente, e questo a sua volta alla Regione Marche, le proprie considerazioni sulla base degli studi presentati a inizio anno dal tavolo tecnico che riassume enti pubblici, associazioni, comitati di quartiere compresa la sezione Terre.it dell’Università di Camerino fino alla Commissione comunale coordinata da Giuseppe Cappelli, senza che l’amministrazione cittadina ne fosse a conoscenza.

“In questo arco di tempo – accusa il consigliere comunale Riego Gambini – la documentazione è rimasta alla Regione Marche senza che nessuno si prendesse la briga di comunicarla al Comune o che questo si interessasse su una questione che lo riguarda da vicino. Eppure abbiamo in Regione un consigliere e un assessore entrambi nati nel territorio Piceno”.

Lunedì 5 novembre è infatti in programma una nuova Commissione Ambiente nel corso della quale il comitato sarà chiamato ad analizzare le risposte della Gas Plus. Un lasso di tempo che secondo il Movimento Cinque Stelle è troppo breve considerata la grande mole di dati che deve passare al vaglio degli esperti che prenderanno parte all’incontro.

“Il gioco delle tre carte del Pd sta per finire, sia per la Regione che per il Comune – aggiunge Peppe Giorgini – ci sono troppi lati oscuri su questa vicenda ed è per questo che è nostra intenzione rivolgerci alla Procura della Repubblica di Ascoli per un incontro affinché si proceda a un’indagine ufficiale. Nel frattempo proseguiamo con la campagna informativa organizzando entro novembre un’assemblea cittadina qui in centro”.