SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Venerdì 16 marzo, alle 21,30, l’auditorium comunale ospiterà una serata speciale per tanti motivi. Non solo perchè verranno proiettati tre documentari dedicati a San Benedetto, ma perchè sarà l’occasione per un grande ritorno, quello di Massimo Caporaso, meglio conosciuto come l’uomo atermico.

Fino a qualche anno fa era difficile non notare Massimo camminare per le vie del centro. Non sentiva freddo e anche d’inverno si vestiva in bermuda e t-shirt, incurante delle condizioni atmosferiche. Esiste anche un gruppo su facebook che ricorda le sue gesta. Poi di colpo, complice anche una vicenda giudiziaria, scomparve dalla circolazione dando adito a diverse voci.

Qualche anno fa, la redazione di Riviera Oggi andò a scovarlo girando delle immagini che suscitarono grande interesse.
Ora un gruppo di filmmaker ha girato un documentario dal titolo “La leggenda dell’uomo atermico” e Massimo ha annunciato la sua presenza in sala.

E’ un evento per certi versi “storico”. I documentari sono stati realizzati nell’ambito di Doc si gira, un laboratorio per la produzione di documentari realizzato dall’Assessorato alle Politiche giovanili del comune attraverso il Centro Giovani. Il docente del Laboratorio è il regista Luigi Maria Perotti che ha coordinato le tre produzioni. “Sono molto contento di quello cha abbiamo realizzato quest’anno” – ci ha detto – San Benedetto è una città in fermento dal punto di vista dei videomaker e abbiamo sfruttato questa energia per offrire un servizio alla città. Questi video verranno maggiormente apprezzati con il passare del tempo”.

Gli altri due documentari sono “The insect with the red face” e “Il mare ed il suo lupo”. Il primo è un’indagine sul punteruolo rosso realizzata con un approccio molto creativo. Il secondo è un ritratto poetico di un vero Lupo di mare come Elvio Mazzagufo.

Ecco nello specifico le tre sinossi dei progetti:

LA LEGGENDA DELL’UOMO ATERMICO di Elisabetta Gnani, Maria Josè Fernandez Moreno, Marco Di Girolami, Massimiliano Morelli, Emanuele Verdecchia, Matteo Troli. Gli autori del documentario hanno ricostruito la storia di Massimo Caporaso, l’uomo che non sentiva freddo, intervistando persone che hanno avuto modo di conoscerlo meglio per comporre un ritratto abbastanza particolareggiato del personaggio e delle sue avventure. Per “sua avventure” si intende le azioni compiute da Massimo Caporaso a spregio delle condizioni climatiche. Il filo narrativo che accompagnava il tenore delle domande fatte è ricostruire un personaggio attraverso descrizioni esterne, che contribuiscono a delinearne un profilo misterioso. I racconti sono accompagnati da immagini d’archivio recuperate attraverso un lavoro di ricerca dei partecipanti. Alla fine del filmato c’è un immagine di Massimo Caporaso oggi che apre un interrogativo: Massimo oggi sente freddo?

THE INSECT WITH THE RED FACE di Stefano Corona e Renzo Spitoni.  Il panorama di San Benedetto del Tronto sta drasticamente cambiando per colpa di un insetto arrivato dall’Asia che prolifera all’interno delle palme, con effetti disastrosi. Il punteruolo rosso sta modificando l’estetica della città e rischia di diventare un grosso problema per la vocazione turistica della “Riviera delle Palme”. Gli autori di questo documentario vanno a fondo al problema, intervistando un esperto e fornendo una soluzione creativa legata all’arte.

IL MARE ED IL SUO LUPO di Marco Bruni, Umberto Croci e Alessandro Vitto. La pesca in Adriatico sta subendo un radicale cambiamento. La costante diminuzione del pescato dovuta ad una serie di ragioni, impone dei cambiamenti. Gli autori del documentario hanno scelto uno dei primi pescatori in Italia a dedicarsi all’ittiturismo per raccontare la storia di una parte della marineria sambenedettese, il suo amore per il mare e le controverse vicende che lo hanno visto protagonista.