SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Futuro e Libertà boccia la tassa di soggiorno. “Politicamente è un errore attivare un’imposta così, in maniera plastica, senza valutare una situazione territoriale dove si dovrebbe agire per far arrivare nuovi flussi turistici. L’imposta in questione detiene il principio statico e deleterio della tassazione, una azione disperata, frettolosa, come quella sul porto, di fronte alla sempre più crescente richiesta di trasformazioni di hotel in residence”.

I finiani pungono dunque il centrosinistra sambenedettese colpevole di seguire le orme del governo centrale: “La disciplina generale dell’imposta di soggiorno doveva essere dettata da un regolamento da approvare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo sul federalismo. I Comuni – prosegue il coordinatore Benito Rossi – possono anche disporre ulteriori modalità di applicazione del tributo, con la possibilità di esenzioni e riduzioni per fattispecie particolari o per determinati periodi di tempo. Nonostante l’assenza di regolamentazione i comuni possono comunque adottare gli atti previsti dall’articolo ma poi non si capisce con quali modalità saranno investiti le somme introitate. Insomma pure una Legge in assenza di regolamentazione  che genererà confusione nei comuni dove verrà adottata. Non per questo in tutta Italia ci sono altri comuni ed associazioni di categoria che hanno attivato procedimenti per contrastarne l’applicazione”.