SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La seduta di questo consiglio comunale, che si annuncia interessante, inizia alle 19 e 30.
Numero legale all’inizio garantito dall’Udc e da Edio Costantini e Marco Lorenzetti (e da Antonio Felicetti, repubblicano)
Marco Lorenzetti (Udc) sta informando della sua interrogazione sulle condizioni di degrado fra via Gramsci, la stazione ferroviaria di San Benedetto, piazza Montebello e vie limitrofe.
Risponde l’assessore Settimio Capriotti: “L’impianto di illuminazione è effettivamente sottodimensionato. Il parcheggio della stazione è gestito dalla Multiservizi fino al 2013, il Comune sa che l’area va riqualificata, abbiamo individuato nel bando regionale per il trasporto pubblico la possibilità di intervento per un progetto che indichi l’area stessa come sito per fare una autostazione per scambi ferro-ferro e ferro-gomma. Ora gli autobus invece sono allineati su via Gramsci, sono pericolosi per chi attraversa. Si farebbe un percorso interrato e una uscita a nord del parcheggio su via Manzoni. Abbiamo interessato i proprietari dell’area, del gruppo Ferrovie dello Stato, che si sono detti disponibili a concedere in uso temporaneo le aree in oggetto facendo un accordo di programma. Questa estate la Regione ci ha dato finanziamento, di 148mila euro. Sicuramente è esiguo per l’autostazione, ci aspettavamo un fondo pari a quello per l’autostazione di Ascoli, che è stato il doppio. Devo ascrivere questo ai dissensi politici alla fine della legislatura passata della Regione Marche, quando è sfumata la delibera che equiparava il valore delle due autostazioni, e lo devo ascrivere anche all’azione negativa del mio partito (Rifondazione Comunista, ndr, Capriotti è in dissidio e ne è uscito da molti mesi).
PARCHEGGIO DEL PAESE ALTO E CONTENZIOSO CON I COSTRUTTORI DELLA SCUOLA SOPRASTANTE
Importante punto, lo illustra il sindaco Gaspari: “Dal 2006 abbiamo cercato una transazione con il Consorzio Imprese Edili Picene, l’abbiamo individuata e no dà soddisfazione a nessuna delle due parti. Vogliamo governare avendo presente il bene della città, mentre due privati possono anche scegliere il contenzioso senza limite, fino al terzo grado. Noi invece no, non vogliamo perdere tempo e lasciare tutto uguale. Chiediamo al consiglio comunale di pronunciarsi: ci sono 170 stalli sotterranei a disposizione, i due terzi andrebbero alla ditta, un terzo a titolo gratuito al Comune. 120 al privato, 58 al Comune. Mentre nel passato si era preso in considerazione di rilevare l’area, indennizzare il costo della realizzazione, attorno al milione e mezzo di euro, ma questa ipotesi poi è caduta. Nella transazione, oltre agli stalli, si aggiunge una quota a carico dell’impresa di 30mila euro per lavori sulla scuola Marchegiani per migliorare i difetti che abbiamo individuato nel plesso (scuola e parcheggio infatti sono stati costruiti dalla stessa impresa). Approvando questo atto si farà un servizio alla città, ora che si stanno investendo 700mila euro per il consolidamento dei sotterranei del Paese Alto”.
De Vecchis (Fli) è contrario e argomenta così: “Non mi soddisfa questa transazione, mentre secondo me il Consorzio Imprese Edili Picene penso sia soddisfatto…il bando fatto dal sindaco Perazzoli e dal suo vicesindaco Gaspari prevedeva che il vincitore avrebbe fatto la scuola, che si sarebbe pagato con la gestione del parcheggio a pagamento. E la concessione era di 25 anni, e sarebbe partita una volta finiti i lavori del parcheggio, però mai ultimati. Poi l’impresa ha citato il Comune in giudizio, una Consulente dava sostanzialmente ragione al Comune… ma comunque, noi, di fronte a un diritto concessorio di 25 anni, che se partissero oggi forse sarebbero di meno, noi a fronte di questo andiamo a cedere la piena proprietà del 68% della superficie del parcheggio. Affermianmo che una concessione ventennale, il suo valore, è pari al 68% della proprietà dell’immobile. Non sta in cielo nè in terra, se così fosse una concessione novantanovennale varrebbe tre volte l’immobile. C’è sproporzione clamorosa…Come fa il privato a non essere contento? Noi potremmo chiedergli i danni al privato…La scuola sicuramente aveva difetti di costruzione, non si spiega altrimenti che ci piova dentro dopo cinque anni…”
Primavera (Rifondazione Comunista): “Questa questione, quando ero in maggioranza, non la conoscevo bene e fui convinto dai colleghi di maggioranza a non appoggiare la transazione, ritenuta eccessivamente onerosa per il Comune, perchè si riteneva che il Comune avesse le sue ragioni. La Ciep ora rischierebbe di arrivare a fine della concessione senza aver incassato nulla dai parcheggi…. e allora chi è in posizione di vantaggio, il Comune o loro? Il ragionamento è che siccome il privato ci blocca, bisogna soccombere… faccio appello all’Italia dei Valori, che si dice sensibile a questi temi, può essere che un privato vinca anche se forse non dovrebbe vincere, solo perchè il Comune deve dare risposte? Ma non è che sia una cosa elettorale? Ma voi di maggioranza, ci credete davvero a questa motivazione? L’accordo non è proporzionato, il privato rinuncia alla gestione di un terzo del parcheggio, noi alla proprietà dei due terzi….”
Felicetti (partito repubblicano) difende l’accordo, De Vecchis lo assale verbalmente.
Del Zompo (Idv): “Vero che lascia l’amaro in bocca, vero che se ne parlò in maggioranza anni fa. Parto da un assunto. Una giustizia ritardata è una giustizia negata. Vale anche in questo caso, la giustizia non offre i tempi necessari per risolvere questo tipo di situazioni…Fu un errore non fare clausole più cogenti nell’accordo di allora..Forse un coinvolgimento più immediato dei consiglieri sarebbe stato auspicabile…Comunque l’accordo mi sembra il male minore…La ditta non si è comportata granchè bene, le attuali condizioni della scuola lo dimostrano…”
Evangelisti (Pd): “Nessun consigliere voterà a cuor leggero questa delibera, però se verrà approvata daremo una soluzione molto attesa ai cittadini del Paese Alto. Sono uno di quei consiglieri a cui si riferiva Primavera, che aveva perplessità sulla transazione, ed ecco perchè sono passati tutti questi anni. Ma se ci affidavamo ai tempi della giustizia, non si risolveva mai la questione. Le prime proposte di transazione erano molto onerose per il Comune. Questa transazione permette di mantenere la funzione di parcheggio appunto a quel parcheggio…quindi mi sento di votare la delibera”.
Gabrielli (Pdl): “Il nostro gruppo si asterrà”
Bovara (Pd): “La proposta che ci è stata fatta oggi non è il massimo, ma è meglio delle altre. Si poteva fare qualcosina in più, tipo citare a nostra volta.. però comunque sia ritengo che restituire questo parcheggio ai cittadini sia molto importante”.
Gaspari: “Questo dibattito mi è piaciuto molto, comprendo bene lo sforzo e gli interrogativi che si sono posti molti consiglieri. La transazione non ci lancia con l’entusiasmo verso la risoluzione del problema, ma vogliamo tutti risolverlo. Sappiamo che in questa Italia le controversie giudiziarie possono durare un tempo indefinito e l’esito non è mai certo nè scontato. Quindi questa del consiglkio comunale è una scelta di maturità nell’interesse della città. Faccio un’autocritica: quando si fece il project financing di via Turati, io ero consigliere comunale di opposizione e chiesi un parcheggio interrato sotto al giardino di via Turati. Ad oggi, il dato di fatto è che non è stato venduto nemmeno un box, nonostante la fame di parcheggi di quella zona. Quindi ci sono cose che in teoria funzionano benissimo, in pratica no. Quindi ok i calcoli,ma bisogna avere anche il senso pratico dell’amministratore pubblico. Come dice la Del Zompo, che pur avendo un abbonamento per i parcheggi non ha la certezza di poter trovare un parcheggio al Paese Alto. …Il segretario generale Serafina Camastra ci ha consigliato questa scelta, e noi ci fidiamo molto di lei”.
Primavera (Rifondazione) “Prendo atto che per i colleghi dell’Idv la giustizia è importante ma poter parcheggiare lo è di più, che la giustizia è lenta e allora bisogna soccombere. Secondo me con le ipotesi di transazione di prima, un milione e trecentomila euro, pagavamo ma avevamo i parcheggi eventualmente da rivendere, ora invece secondo me l’accordo è peggiorativo. Il valore di ciò che andiamo a cedere invece è superiore a quella somma. Questa è una resa vergognosa dell’ente pubblico, passa il messaggio per le imprese che si convenzionano con il Comune di fare causa, tanto poi si raggiunge l’accordo.
Replica la Del Zompo: “E’ un compromesso, è di interesse pubblico poter usufruire di un parcheggio, dare alle attività commerciali di soffrire meno per l’assenza di parcheggi. Ora il Comune metta mano anche all’area del parco Saffi”.
De Vecchis: “La transazione poteva essere fatta diversamente, tipo il 60% a noi… voi consiglieri di maggioranza non siete entrati nel merito, non tenete conto del quantum che si dà al privato. L’interesse pubblico non può giustificare che se al Comune serve una cosa, si paga molte volte di più il valore di una cosa. Qui forse si andava a sentenza a breve, e c’era un parere del consulente tecnico d’ufficio che dava ragione al Comune”.
Gabrielli (Pdl): “Dò la possibilità al mio gruppo consigliare di esprimersi ognuno secondo la sua coscienza sull’astensione o meno”.
Si vota, contrari De Vecchis, Menzietti, Primavera, Vignoli. Della maggioranza si è astenuto solo il Verde Marinucci.
Il punto passa.
Si vota velocemente su alcuni punti, ora si passa al nuovo regolamento per le lottizzazioni.
Votazione “in scioltezza” anche su questo punto.
MOZIONE DEL PDL SUL CASO DELLO SPETTACOLO TEATRALE “BLACK OUT”
Gabrielli (Pdl): “Vorrei chiarire che non è una mozione contro qualcuno o qualcosa, o contro lo spettacolo teatrale. Il nostro intento è far partecipe il consiglio su un ragionamento, sui temi che vengono proposti ai ragazzi delle scuole nel momento in cui il Comune, giustamente, li vuole avvicinare al teatro. Non ero presente al teatro, ma sono stato coinvolto da alcuni genitori, dalla professoressa Torquati, sull’oggetto della rappresentazione. La mozione nasce per riflettere sui temi da riportare ai ragazzi quando si decide di affiancare la scuola nel difficile compito dell’educazione. Per i temi che sono stati trattati, riteniamo che chi è in giovane età non abbia la capacità di dare il giusto peso e la giusta lettura a certe tematiche. Si può essere d’accordo o meno, ma come genitore non mi farebbe piacere che certe tematiche venissero usate per la loro educazione. Preferirei venissero trattati temi positivi. Noi chiediamo che il Comune prosegua l’azione di avvicinamento dei giovani al teatro, ma salvaguardando i valori che sono alla base del nostro vivere. Quindi chiedo di vagliare attentamente quello che viene proposto ai nostri giovani. Come si fa con la televisione, dunque”.
Marinucci (Verdi): “Sono rimasto basito da questa mozione, perché veramente è una cosa assurda, fatta da un gruppo il cui capo supremo Berlusconi ci propone quotidianamente il Grande Fratello, Amici, Veline…da che pulpito viene la predica…”
Felicetti (Pri): “Il giornale della Curia, L’Ancora, dà un giudizio soddisfacente sullo spettacolo. Sul fatto dei valori della cittadina, devo riconoscere che l’assessorato alla Cultura si è caratterizzato in questa direzione. Non così invece accadeva con la giunta Martinelli, con le patacche romane degli Egizi, dell’Uomo la Pietra e i Metalli, mostre molto onerose che non rendevano merito alla nostra cultura cittadina”.
Bovara (Pd): “Sono i comportamenti dei politici che rovinano i valori, non le narrazioni teatrali”. Anche Benigni (Pd) cita la soddisfazione dei presenti e il positivo giudizio dell’articolo di Bruna Mistichelli su L’Ancora, periodico della Diocesi.
Piunti (Pdl): “Si è capito che nessuno ha visto lo spettacolo, Gabrielli l’ha ammesso, voi altri no. L’amministrazione comunale demanda tutta la programmazione culturale all’Amat. Noi non parliamo di controllo, ma di coinvolgimento. Si può discutere, non solo dopo ma anche prima, su certi messaggi? Chiediamo con questo documento che certe situazioni possano essere discusse con le scuole, con il Comune. Non la rappresentazione teatrale in sé, non siamo oscurantisti, ma le modalità con cui si trasmettono i messaggi. Abbandoniamo certi screzi. Cerchiamo di capire che non tutto il pubblico è così preparato per proporgli uno spettacolo magari bello, ma un po’ forte”.
Laversa (partito socialista): “Il professor Cinì ci tiene all’educazione dei giovani, e lo ha dimostrato”
Assessore Margherita Sorge (Pd): “Pare che l’ho visto solo io, questo spettacolo. I consiglieri di minoranza che hanno firmato la mozione non hanno visto lo spettacolo, basterebbe questo a togliere credito alla mozione. Avete fatto un errore di superficialità e arroganza. Scuola di Platea è progetto che nasce in collaborazione con Amat, soggetto pubblico che lavora con e per i Comuni per la diffusione del teatro nelle Marche. Black out è stato prodotto dall’Officina Concordia, da una compagnia teatrale locale, Cinì e Artissunch, valutato attentamente dai professori prima di essere proposto, quindi la vostra mozione offende questi professori. Avete raccolto critiche di spettatrici che hanno travisato. Avrei compreso se questa avesse scritto una lettera aperta, invece ha cercato una sponda politica che ne ha prodotto pubblicità. Black Out è un giallo, tratta temi forti, l’omicidio, lo stupro, l’aborto forzato, temi forti trattati con estrema delicatezza scenica e contenutistica dal regista e dagli attori. Temi forti come quelli di Sofocle, Pasolini, Oscar Wilde. Non posso censurare ciò che gli insegnanti progettano insieme a noi per i nostri studenti, c’era anche mio figlio allo spettacolo, il giorno dopo non mi ha assolutamente detto di essersi sentito turbato o offeso dallo spettacolo. Sono temi forti, ma trattati in maniera corretta. Qui i valori etici vengono rispettati, non così dal vostro presidente del Consiglio”.
La presidente Giulietta Capriotti chiede a Gabrielli di ritirare la mozione: “E’ stato un momento di crescita, un ottimo dibattito”
Gabrielli (Pdl): “Non la ritiro perché sono fermamente convinto della sua bontà. Il dibattito mi ha fatto piacere, il confronto è importante. Tralascio gli attacchi portati al mio presidente Berlusconi. Io parlo per mio nome e per mio conto, ho mia storia, miei valori, mia identità. Si cita L’Ancora, ma la signora Mestichelli non è mica la portavoce della Diocesi. Non c’è volontà di censurare, ma solo di rappresentare un giudizio negativo non solo della professoressa Sara Torquati ma di altri genitori. Si vuole consentire o no che qualcuno la pensi in un modo diverso? Non vogliamo ingabbiare nessuno, casomai coinvolgere anche i genitori, non solo i docenti. Riguardo alle critiche verso la mia mostra degli Egizi, la difendo, la creammo noi con la collaborazione dell’università La Sapienza, abbiamo creato cultura, il testo creato come guida viene usato ancora oggi alla Sapienza”.
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