ACQUAVIVA PICENA – Parla di rado, ma quando lo fa il boato è degno di nota. Dopo settimane di silenzio, contornate da accuse dell’opposizione che denuncia tutt’ora un “dissesto finanziario”, l’amministrazione acquavivana torna a ruggire in una tranche di conferenza stampa che vedrà il suo seguito a fine ottobre, quando i tecnici comunali concederanno una risposta definitiva alla delicata vicenda del bilancio locale: “La responsabile dell’ufficio ragioneria Rosetta Maggiore è in ferie e riteniamo sia giusto aspettare il suo ritorno”. Intanto però il sindaco Tarcisio Infriccioli e gli assessori Andrea Infriccioli (Bilancio) e Francesco Sgariglia (Politiche Sociali) replicano a chiare lettere agli attacchi del centrosinistra,  in special modo sulle questioni delle presunte spese inutili inerenti l’asilo nido (“la classe Primavera è tenuta in piedi da appena tre bambini”, denunciarono la Straccia&Co.) e le staccionate di Via Assalti (“ridicole e da buttare già fra un anno”).

Quello sull’asilo è stato da parte loro un autogol incredibile. Ci stupisce che si siano scagliati contro un servizio di cui usufruiscono pure bambini con particolari esigenze. E’ vero, costa tanto, ma ne andiamo orgogliosi e mai vi rinunceremmo. Come si fa a spingere il dito su una piaga così delicata?”. Sgariglia poi tende a precisare: “I piccoli nella classe non sono tre, ma sei più uno in arrivo, controllati da due operatori. Ci sentiamo la coscienza a posto”.

Sulla famigerata recinzione invece, Andrea Infriccioli opta per la sintesi: “E’ di legno ignifugo e trattato. Le normative europee chiedevano una struttura che rispettasse la legge e noi ci siamo adeguati”. E a chi gli rinfaccia che in un momento delicato per le finanze della Fortezza forse era meglio rimandare tale investimento, costato 16 mila euro, l’assessore risponde duramente: “Secondo la minoranza in quella zona non c’erano mai stati incidenti, quindi si poteva evitare la spesa. Avremmo dovuto aspettare il primo morto?”.

Resa dunque lontana per la maggioranza, che al contrario rivendica a testa alta il recente operato: “Siamo costretti a tirare la cinghia”, confessa il primo cittadino. “Qualsiasi auto potente in un tracciato malridotto rallenterebbe la propria velocità. Non tutta la popolazione pensa che tutto vada male come gli avversari dicono. Non ho mai pensato di dimettermi e comunque i consigli li accetto solo dal mio team”.

Maggiori approfondimenti con il resoconto completo dell’incontro li troverete all’interno del prossimo numero di “Riviera Oggi”, da martedì in edicola.