ASCOLI PICENO – Un altro piccolo passo: il Piceno, provincia dimezzata dopo la separazione con Fermo, continua ad attirare territori limitrofi: si ribadisce sempre più in questo modo la centralità della posizione geografica rispetto ai parametri storico-politici. Parliamo ad esempio del confine con l’Abruzzo, dove diversi centri si stanno organizzando per una azione comune volta a chiedere il distacco dalla provincia di Teramo e l’accorpamento alle Marche e alla più vicina, e comoda, provincia di Ascoli. Una vicinanza geografica che col tempo è diventata inevitabilmente anche culturale. Guardando verso Ovest è Amatrice la grande insoddisfatta dei rapporti con la Regione Lazio e con la Provincia di Rieti. «Vogliono toglierci anche l’ospedale – afferma il sindaco Pirozzi – ma farò una battaglia senza mezze misure. Per i vari servizi sanitari gli abitanti di amatrice si recano al Mazzoni di Ascoli, non certo a Rieti».

Scontenti di confine, insomma, ma che piano piano si stanno trasformando da semplici malumori in azioni collettive. Prima su tutte la raccolta di firme iniziata dai cittadini laziali per chiedere un referendum per passare con Ascoli. Già il 25% degli aventi diritto al voto ha depositato la firma, assicura Pirozzi, il quale afferma che forse nella prossima primavera partirà il referendum. Anche il sindaco di Ascoli Castelli ha parlato di vicinanze logistiche e culturali tra il centro montano e il capoluogo Piceno. «Se ci saranno le congruenze storiche e filologiche – dice – stiamo pensando ad una partecipazione del Castello di Amatrice alla Quintana 2011». Insomma il paese famoso in tutto il mondo per la pasta con il sugo di guanciale vuole guardare sempre più ad est ed Ascoli allarga le braccia.

In particolare, attraverso il protocollo firmato venerdì scorso presso la sede dell’Ente Quintana, il Comune di Ascoli Piceno e il Comune di Amatrice, congiuntamente, si sono impegnati a: svolgere azioni di promozione delle due città per gli aspetti artistico, storico, culturale, paesaggistico- ambientale, artigianale; sostenere azioni di supporto volte al miglioramento dell’offerta turistica delle due città; promuovere azioni di comunicazione necessarie a veicolare la conoscenza e la specificità dei due territori; realizzare eventi e manifestazioni che uniscano simbolicamente gli aspetti tipici della tradizione e della cultura ascolana con quella di Amatrice; elaborare strategie utili a favorire la sempre maggiore integrazione dei rispettivi territori sul piano sociale, economico e dei servizi.