ELEZIONI REGIONALI. Fa scalpore, ma non dovrebbe, l’esclusione di liste presentate fuori tempo massimo. Altrimenti le regole non servirebbero e tutti avrebbero diritto di non rispettare le scadenze. Non fa scalpore ma dovrebbe, invece, il fatto che il cosiddetto intoppo è nato perché non ci sarebbe stata comunione di intenti tra gli ex Fi e An per i nomi inseriti nel listino dei candidati. Ulteriore testimonianza che, con le candidature e quindi con i futuri rappresentanti della nostra politica, il popolo non c’entra proprio nulla. Viva la democrazia. Tornando a casa nostra mi sembra incongruente che due esponenti dello stesso (?) partito (Fassino e D’Alema) vengano a San Benedetto per fare tifo, uno per Colonnella ed uno per Perazzoli: non sarebbe più logico che uno o più “capi” del Pd scendessero da noi per evidenziare, in un unico incontro, le capacità di Colonnella e Perazzoli, senza entrare in conflitto tra di loro. Così, secondo me, fanno harakiri.

E COLONNELLA DOV’E’? A conferma di quanto sopra, balza evidente un particolare affatto irrilevante. Leggo testualmente su una pagina locale, a proposito dell’incontro con suntuosa cena presso il ristorante Puerto Baloo: “C’erano proprio tutti. Nessuno ha voluto mancare alla cena elettorale di ieri sera che ha avuto come ospite d’onore il leader del Pd Massimo D’Alema” e ancora “Tutto il popolo del Pd si è stretto intorno a D’Alema“. Proprio tutti no, mancava l’altro candidato sambenedettese alle Regionali. Sempre per il Pd e sempre aspirante consigliere della Giunta Spacca. Non c’era infatti Pietro Colonnella ma nemmeno i suoi sostenitori probabilmente, per cui suona molto male la frase “C’era tutto il popolo del Pd“. Parliamoci chiaro, il giornalista non c’entra, magari ha visto tanta gente e si è un po’ distratto se “tutto” significa “tutto”. C’entra invece, e come c’entra, un Partito (il Pd) che non è più un partito ma un’accozzaglia di leader e leaderini. Un aspetto che (nel Pdl è la stessa cosa con la variante Berlusconi) lo ha penalizzato, lo sta penalizzando e lo penalizzerà, effetto che io io riconduco allo stesso problema dei listini che hanno… ritardato l’iscrizione del Pdl a Roma. E cioè che nessuno (all’interno delle organizzazioni politiche) vuol rinunciare alla propria piccola o grande leadership per cui si divide il popolo per restare ognuno capo di molti, di pochi per una strada che porterà a… nessuno. In particolare il Pd, zeppo di ex democristiani ed ex comunisti (in particolare) abilissimi (lo dice la storia) ad aggregare le masse e non a dividerle.