SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Forse il campionato della Samb comincia veramente da Macerata. Perché fino ad ora (ancora adesso, ma la classifica fa stare tutti coi piedi per terra, anzi a terra) ci si è ritenuti – giustamente – alieni rispetto a questo campionato. Per storia, blasone, acquisti, tifoseria, stadio. E questo lo si è pagato.
Perché ad esempio il pari del Montegranaro, nella partita iniziale, a cinque minuti dalla fine, è stato visto non come un risultato possibile nella logica del calcio, ma come una prima vergogna nel cammino di coloro che dovevano essere gli Invincibili. Quel Montegranaro che poi ha vinto le restanti tre partite. Così come è avvenuto con l’incredibile sconfitta interna contro il Piano San Lazzaro, che in qualsiasi altra categoria sarebbe stata metabolizzata come il frutto certo di un gioco e di una condizione fisica approssimativa, ma anche come l’insieme di sfortunate casualità (il rigore, l’autorete da Mai Dire Gol del portiere, il 2-3 all’ultimo secondo…). Invece, per forza di cose, la vergogna di Montegranaro è divenuta una macchia da cancellare ad ogni costo: e qui si spiega l’aspra contestazione e la cacciata di Minuti.
La scoppola interna contro la Cingolana (anch’essa seconda in classifica, unica squadra a non subire reti in quattro partite) ha veramente fatto crollare il mondo rossoblu. Non si può più pensare che i nomi, i curricula e il blasone, da soli, portino i rossoblu in carrozza in Serie D (categoria che, a causa dell’obbligo dei cinque under in campo contro i due dell’Eccellenza, non differisce poi molto da quest’ultima).
Un’altra Samb deve per forza di cosa nascere da Macerata. Magari con una vittoria, ma certamente, raffrontando le 33 partite che ancora mancheranno rispetto alle 5 che saranno state giocate domenica sera, l’importante sarà di aver invertito la rotta della buona sorte ma anche dell’atteggiamento in campo. Suggeriamo una Samb meno giocoliera e offensiva e più puntellata a centrocampo. Meno colpi di tacco e brillantina e più corsa e quel pizzico di virilità che deve accompagnare una squadra che voglia vincere un campionato. Che sia di Serie A o di Eccellenza poco cambia: la palla ovunque è rotonda.

Tra i rossoblu, dovrebbe rientrare Zazzetta e Menichini si prenota per un posto da titolare.