SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Quando nel calcio le cose vanno male i colpevoli sono da individuare in tre componenti: presidente, direttore sportivo,allenatore. Nel nostro caso Sergio Spina che potrebbe non aver dato le disponibilità economiche necessarie, Giulio Spadoni per aver scelto i giocatori sbagliati, l’allenatore per non aver dato il suo contributo ad un gioco che non è individuale ma di squadra.
Eliminerei subito le colpe del presidente perché Spina e il suo vice Claudio Bartolomei hanno investito cifre che le altre squadre della categoria versano in tre-quattro anni. Quasi tutte. Quindi le responsabilità di diesse e allenatore aumentano in modo considerevole. Essendo però i due ruoli uno in funzione dell’altro occorre una piccola analisi dei fatti.
Ha sbagliato Giulio Spadoni a far ingaggiare e, quindi a far pagare profumatamente giocatori bravi solo per i nomi che portano o magari non adatti alla categoria? O i due allenatori Minuti e Palladini che hanno finora diretto due partite a testa? Delle quali ne hanno fallita una cadauno.
Secondo me il diesse ha allestito un’ottima squadra ma, forse, senza tener conto di alcuni aspetti non precisamente tecnici cioè caratteriali. E qui potrebbe entrare in gioco un equivoco di fondo: certi giocatori pensano di essere diventati professionisti semplicemente perché giocano alla Samb ma poi in campo non reggono alla pressione che i veri professionisti devono avere nel dna, loro sono dilettanti e basta.
Di professionistico attualmente alla Samb ci sono le strutture, l’organizzazione, l’immagine alla quale Spina tiene moltissimo e i tifosi. Professionisti a San Benedetto sono i circa 2000 tifosi che la seguono con passione e non i calciatori. Chi di dovere se lo mettesse bene in testa.
Conclusione: dirigenza 7, diesse 5, allenatori 6.
Valutazioni che nel calcio possono variare di settimana in settimana.
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Un direttore sportivo bravo,con le conoscenze giuste,e con l'esperieza giusta,nel mondo calcio è fondamentale, vi ricordate quando le squadre qua a san benedetto le allestiva gaucci,molinari ,pavone,d'ippolito ecc ecc??? non si sbagliava mai un acquisto….meditate gente meditate..
Dirigenza 8, DS 4, Allenatori 4. Ma a parte tutto adesso tocca invertire la rotta. Senza se e senza ma.
caro direttore analisi schietta ma voti buonisti i suoi.
dirigenza 6 (forse ha sentito troppe campane)
diesse 4 (ha fallito con la samb come in precedenza in altre squadre)
allenatori 5 (bravi ragazzi ma inesperti per la categoria )
Per me, i concetti di fondo sono quattro: 1) nessuna squadra è forte a priori se non lo dimostra in campo. 4 punti in 4 partite stanno a testimoniare che la squadra non è così forte così come si crede. Potrà pure migliorare, le partite che mancano saranno pure tante ma pensare di arrivare primi, allo stato, è solo una pia illusione. 2) Per quel che ne so, Spadoni nei suoi tanti anni come direttore sportivo non è mai riuscito in nessuna impresa memorabile. A quello che si vede, forse era meglio attingere fra il meglio dell’Eccellenza piuttosto che fra… Leggi il resto »
Con la sua ben nota chiarezza, Galiè ha toccato un punto che mi tormenta da anni. Non vivo a San Benedetto da quando eravamo in B (e l'Ascoli, purtroppo, in A), ma mi ricordo bene, ancora prima dell'era Rozzi-Mazzone, quando vincevamo noi regolarmente. E in questi ultimi anni mi sono spesso chiesto: ma che cosa, che cosa, che cosa giustifica questa enorme differenza di rendimento tra noi e, ad esempio, l'Ascoli? Dico Ascoli per non dire altre squadre, anche vicine, che si sono comportate molto meglio di noi. Galiè, Perotti, chiunque, ditemi: in che cosa, esattamente, abbiamo sbagliato e stiamo… Leggi il resto »
Anche a Gubbio, qualche anno orsono, è successa la stessa cosa. La squadra, dopo alcune ottime stagioni in C2 retrocesse in serie D e addirittura rischiò di sparire dal mondo del calcio per debiti. Venne salvata con un escamotage sul nome e con una nuova compagine societaria si concretizzò l'iscrizione in Eccellenza. Il Gubbio stravinse quel campionato, poi s'impose subito anche in serie D con Leonardo Acori in panchina e tornò dopo due stagioni tra i professionisti. Quella squadra di eccellenza venne allestita cercando giocatori di qualità che avessero militato anche in categorie superiori, ma con caratteristiche caratteriali tali da… Leggi il resto »
Mi permetto Direttore, che. purtroppo, nel caso della Samb il problema è di facile individuazione e cioè nella persona del Direttore Sportivo. Nel mondo del calcio, poi e soprattutto in quello d’oggi la figura del DS è fondamentale. Un presidente quando prende una società, la prima figura che deve cercare è proprio quella (DS)…deve investire più di tutto su tale “figura” . Esempio: guardiamo in casa nostra: Famiglia Tormenti, che oltre a non essere un pool di famiglia/imprenditori di “primo pelo” e a non capire nulle di calcio avevano avuto la fortuna (??!!) di prendere il primo anno della loro… Leggi il resto »