SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo tre settimane di silenzio mediatico la società rossoblu riapre al dialogo con la stampa e di conseguenza con i tifosi. A Ottavio Palladini il compito di rompere il ghiaccio dopo una seduta di allenamento svolto sul manto del “Ballarin”. Il volto dell’esperto giocatore rossoblu non è certo dei più felici e gli si legge lontano un miglio la sofferenza per il grave momento che sta attraversando la squadra che, dopo la sconfitta esterna con il Padova, vede accresciuto da sei a nove lunghezze il distacco dalla zona salvezza.
I play-out sembrano a questo punto inevitabili?
«Certo le speranze di riuscire a salvarci senza passare per gli spareggi sembrano a questo punto essersi ridotte drasticamente. E’ una verità che scaturisce dai fatti e non mi va di prendere in giro i tifosi cercando scusanti. Tuttavia, per onestà sportiva, abbiamo il dovere di continuare a giocare al meglio delle nostre possibilità cercando di accumulare quanti più punti possibili».
Il problema è mentale, tecnico, o ci sono altre componenti?
«Sicuramente, nella situazione in cui stiamo, manca quella tranquillità necessaria a far sì che si scenda in campo senza l’assillo impellente di dover fare risultato ad ogni costo e sapendo che un minimo sbaglio può avere ripercussioni devastanti sul proseguo del cammino rossoblu. Dobbiamo cercare di andare oltre il limite per trovare quelle risorse che ci aiutino a proseguire nel migliore dei modi»
Peggio di noi sta facendo solo il Venezia. Dovete iniziare a guardarvi alle spalle ?
«Purtroppo sì. E’ un’amara constatazione ma da questo momento in poi dovremo tenere d’occhio anche la compagine veneta. Con questo non dico assolutamente che ci sia rassegnazione ma i numeri sono impietosi e la realtà è quella che è. E questo mi dispiace molto. Ma ripeto, voglio essere onesto con i tifosi. Almeno questo se lo meritano».
Si sono rivolte parecchie critiche alla società ed allo staff tecnico, ma voi giocatori?
«Non c’è dubbio che in campo ci andiamo noi e mi sento di prendere anche noi la nostra parte di responsabilità a nome dei miei compagni. Dobbiamo in tutti i modi cercare di dare il massimo fino a maggio anche cercando di recuperare quel poco di fiducia che ancora alberga nell’animo dei nostri splendidi tifosi che in questo campionato hanno sofferto davvero molto»
Nell’organico rossoblu ci sono molti giocatori che a fine campionato torneranno nelle loro squadre di provenienza perché in prestito. Questo potrebbe indurre alcuni di loro a dare solo lo stretto necessario?
«Spero e sono convinto di no. Anche quelli che a fine campionato ritorneranno alle loro sedi penso lo vogliano fare con dignità sapendo di aver svolto fino in fondo il loro dovere. Mi rifiuto di credere che qualcuno, sapendo di non dover condividere le futuri sorti della squadra e della società, abbia già deciso di tirare i remi in barca. Ed io non voglio certo terminare la mia carriera con una retrocessione. Soprattutto se si tratta della squadra nella quale sono nato e rappresenta la città in cui vivo»
Domenica arriva il Ravenna che a detta di tutti è la squadra più in forma del momento con un ex come Davis Curiale che sta attraversando uno straordinario periodo di forma.
« Al punto in cui siamo penso non ci sia da fare distinzioni tra chi è più forte e chi più abbordabile. Sono tutte partite della vita da giocare fino allo spasimo. Le opzioni ormai sono chiare. Ora non basta più neanche un pareggio quindi ben venga questo Ravenna. Per noi è un’altra partita da vincere ad ogni costo»