SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lui si chiama Max Ratta; il suo primo libro, uscito in questi giorni per una casa editrice romana, si chiama “Ferite Siamesi”. Il genere? Thriller, dall’ambientazione esotica (Thailandia) e dai risvolti psicologici, esistenziali.
Trentacinque anni, Ratta di professione fa il personal trainer, gestore di una palestra a Grottammare, sambenedettese d’origine, giramondo per vocazione, scrittore per energia interna.
L’editore romano Arduino Sacco ha creduto in lui e mira a farne un caso editoriale. Ora, dopo la pubblicazione, c’è la prospettiva di una riscrittura cinematografica. Ratta (qui a lato il video con la nostra intervista) non si sbottona sul progetto, accennando all’esistenza di due importanti produttori cinematografici che hanno letto il manoscritto e che stanno valutando l’ipotesi di ricavarne una sceneggiatura.
Il romanzo, prima ancora di giungere in libreria, ha già venduto le prime mille copie, tramite le vendite via internet.
Un ottimo risultato, ci dice felice il giovane scrittore. Si tratta della storia di Morgan De Lizzi, imprenditore romano in crisi esistenziale, che in Thailandia per un viaggio con il suo amico Igor Conti vive una serie di eventi dal sapore inquietante e misterioso. Una concatenazione di eventi lo porta a conoscere l’altro eroe del libro, il detective della polizia di Bangkok Chad Chanmolee Naroi.
Anche lui alle prese con un’indagine dal sapore inquietante, morboso. I due vissuti, le due esistenze problematiche, il dramma e la ricerca della verità di ognuno dei due si fondono, in modo “siamese”.
Incalzante e riflessivo, il romanzo di Max Ratta è un’immersione nella Thailandia fuori dagli stereotipi, un viaggio molto spirituale, seppur nella notturna, intrigante e senz’altro molto corporea Bangkok.