SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Avrebbe dovuto essere foriera di amore e non oggetto di dibattiti e polemiche. “Vale & Tino” la scultura di Marco Lodola inaugurata il giorno di San Valentino con l’intento di onorare tutti quelli che hanno il cuore trafitto da Cupido, è stata ampiamente criticata dal capogruppo di Alleanza Nazionale, Pasqualino Piunti, non per il suo valore artistico né per la sua accuratezza estetica, ma esclusivamente per il suo costo: trentacinquemila euro, tolti dalle casse comunali e collocati in piazza Cesare Battisti. I due innamorati danzanti che si baciano dunque sono troppo costosi o per lo meno hanno rappresentato una spesa notevole in un momento in cui è molto difficile far quadrare i bilanci.
«Oggi i cittadini non chiedono più bei discorsi e riverniciature – ha dichiarato Piunti – ma vogliono che chi li amministra abbia ben presenti quali sono le priorità e le necessità. Non so se la scelta del monumento luminoso in piazza Battisti vada in questa direzione, non ho le competenze per giudicare l’opera, ma ritengo che “Vale & Tino” rappresenti un’iniziativa frutto di una decisione unilaterale che non ha coinvolto nessuna associazione, oltre alle varie commissioni e al consiglio comunale»
«Per cui – prosegue Piunti – di fronte alle difficoltà economiche evidenti delle famiglie e nel bel mezzo di una crisi occupazionale che coinvolge giovani e meno giovani, questa amministrazione utilizza i loro soldi investendo sul superfluo e dimenticando il necessario».
Estremamente duro il commento del capogruppo di An che conclude esortando a riflettere sul fatto che l’amministrazione comunale non «riesce a trovare le risorse per alcune ore alla settimana di sostegno e assistenza a bambini disabili».