GROTTAMMARE – Ultima serata del Cabaret Amoremio!, domenica 5 agosto, sempre al Giardino Comunale. Ancora una serata di pienone, preannunciato dalla fila di fronte all’entrata. Si è esibito subito Dario Vergassola, assieme a David Riondino, prima ancora dell’avvio del festival, a causa di una visita di salute inaspettata. Brillanti in duo. David Riondino non ha riscosso lo stesso successo quando, più tardi, si è esibito da solo, in un pezzo più adatto al teatro che non ad un festival dell’umorismo.
In lizza per il premio finale i sei concorrenti passati delle serate di venerdì 3 e sabato 4 agosto: Duilio Martina, Antonio Mustillo, Camillo Toscano, Toni Bonji, Omid Maleknia, Antonio Riscetti.
Ha sbancato i consensi del pubblico Duilio Martina che, infatti, è salito al primo posto del podio, scelto dalla giuria – Gino Troli, Cristiana Merli, Massimo Locuratolo, Elisabetta Castiglioni, Riccardo Benini e Piero Cesanelli – per «il grande ritmo interpretativo, per la sicura gestione del palcoscenico, per la notevole capacità di scrittura che denota esperienza con pubblici diversi, che sa agganciare con grande sicurezza».
Il secondo classificato, Antonio Riscetti (il turista che viaggia per convincersi che sia meglio rimanere a casa), vince anche il premio della critica perchè «il suo personaggio è apparso originale e ben costruito, il testo affronta temi poco sfruttati di cabaret denota capacità di scrittura e di evocazione di situazioni che molti hanno vissuto».
Terzo classificato Antonio Mustillo, il ferroviere alle prese con una piccola cittadina e un megafono “1000 volt 1000 watt”, «per l’abilità con cui ha lavorato sul genere scenetta, proposta attraverso un personaggio simpatico ed efficace, recitato con un ricco teatrale e sostenuto da un testo accattivante».
Smagliante l’esibizione di Gennaro Calabrese che, con semplicità e scioltezza, ha fatto ridere il pubblico con l’arte umoristica più antica: l’imitazione, arricchita dal tocco personale dell’artista, ovvero testi delle canzoni originali, scritti ad uopo.
E’ tornato sul palco del cabaret Marco Dondarini, il vincitore della scorsa edizione, con lo sketch del benzinaio, pezzo simile allo scorso anno.
Tornano anche Max Paiella e Marco Marzocca, il filippino svampato di Zelig con Paiella (che prima ci ha intrattenuto con dei pezzi alla chitarra davvero simpatici perché nella musica occorre essere originali) come padrone.
Infine l’Arancia d’Oro a Maurizio Crozza che, dopo aver ringraziato, ha intrattenuto il pubblico per… cinque minuti contati, sparendo poi nel nulla, come del resto era avvenuto nei giorni precedenti.
La motivazione, più che giusta per il Crozza artista, «Per aver interpretato con coerenza e responsabilità il ruolo dell’artista comico, mai superficiale o disimpegnato, disposto a confrontarsi con il proprio tempo, a denunciare attraverso le lame della satira e dell’intelligenza le storture della società e l’arroganza del potere».
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