SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Finalmente è stata ufficializzata la creazione di una rete di servizi sul territorio appannaggio di donne e madri che lavorano, rientrante nel progetto “Women Agreement”: il protocollo di rete, promosso dalla Cescot, da Confesercenti e dal Cnif (Comitato Nazionale Imprenditoria Femminile), è necessario per favorire una serie di iniziative e azioni volte a conciliare i tempi di vita e di lavoro.
Per quanto riguarda il nostro territorio, grazie all’ausilio del Centro sportivo italiano, si darà vita al progetto Delfino, per la creazione di centri estivi per bambini: grazie alla loro realizzazione si potranno monitorare le abitudini e le necessità delle famiglie e delle donne imprenditrici che usufruiscono di questo servizio, utilizzando anche l’apporto tecnico e di rilevazione dell’Università Politecnica delle Marche, in particolar modo il 3 agosto, durante la giornata delle famiglie, quando verranno ascoltati i bisogni dei genitori.
«L’iniziativa completa le opportunità che le famiglie hanno per far divertire i propri figli d’estate, utilizzando la struttura del Beach Arena che diventa un punto di riferimento», ha affermato Paolo Perazzoli, segretario provinciale Confesercenti, in un incontro tenutosi alla presenza di Elena Capriotti, direttore provinciale Cescot, Emidio Mandozzi, assessore alla formazione della Provincia, e Edio Costantini, presidente Csi.
«Questa iniziativa va incontro anche all’allungamento della stagione turistica: c’è la necessità di rivedere gli orari scolastici ma ci devono anche essere centri formativi e ricreativi che accolgano i bambini, in modo tale da creare per giugno e settembre un periodo turistico più favorevole alle famiglie», ha aggiunto Perazzoli.
Per Edio Costantini è molto importante la presenza del Centro Sportivo Italiano per la realizzazione del progetto:«Questa è un’idea lungimirante poiché oggi c’è bisogno di creare sempre più spazi educativi per i ragazzi. Non servono i “Baby Parking” utilizzati da molte città: occorrono spazi in cui i ragazzi mettano in gioco se stessi riuscendo a capire quali sono le loro risorse».
Lascia un commento