ASCOLI PICENO – Alle ore 18 di oggi, sabato 30 ottobre, il mastodontico Forte Malatesta tornerà a vivere. Fari puntati sulla parte antistante la struttura dove la Compagnia dei Folli, con altri gruppi teatrali marchigiani, riproporrà, per festeggiare la riapertura dell’imponente edificio medievale chiuso da oltre trent’anni prima di esser stato per quasi due secoli un carcere, lo scontro tra ascolani e malatestiani del lontano settembre 1353.

L’INAUGURAZIONE. “Alla riconquista del Forte” è appunto il titolo dello spettacolo, diretto da Gianni Nardoni, che vedrà impegnati oltre 60 artisti. Per l’occasione sono stati letteralmente capovolti gli spalti dell’adiacente Campo dei Giochi, in modo da permettere ai visitatori di godere dello spettacolo comodamente seduti sulle Tribune del campo della Quintana: soltanto attraverso l’ingresso dello Squarcia, pertanto, si potrà accedere allo spazio antistante il Forte per assistere allo spettacolo.

COLLEZIONE FIOCCHI. Intanto ieri gustoso antipasto per poco più di cento invitati che hanno potuto apprezzare oltre 230 capolavori del novecento di arte astratta appartenenti alla collezione dell’imprenditore Fiocchi, tra i quali spiccano opere di Fontana, Nespolo, Licini e Tancedi. Presenti all’inaugurazione della mostra il sindaco di Ascoli Guido Castelli, il presidente della Provincia Piero Celani, il Prefetto di Ascoli Pasquale Minunni, e il direttore dei musei civici di Ascoli Stefano Papetti. L’esposizione allestita all’interno del Forte rimarrà visitabile gratuitamente per tutto il fine settimana, poi a pagamento (4 euro l’intero) fino a marzo.

IL FORTE. Costruito nel 1300, venne usato come roccaforte da gruppi a sostegno del potente Galeotto Malatesta di Rimini, per un periodo padrone della città; esso fu letteralmente riconquistato dagli ascolani, stanchi del dominio malatestiano, nel settembre 1353. Nel 1808 divenne un carcere, fino al 1978, anno della chiusura. E’ di proprietà dello stato, che ne ha curato il lungo e costoso restauro prima di riaprirlo al pubblico e riconsegnarlo alla città. Sono tre i livelli visitabili. Soltanto l’ultimo, che ospiterà poi l’esposizione permanete degli “Ori dei Longobardi”, non è ancora visitabile. Gli altri spazi ospitano attualmente la Collezione Fiocchi.