SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È uno di quei calciatori che con il pallone tra i piedi riescono a fare quello che vogliono, o quasi. Nato a Mirano (Venezia) il 7 maggio 1984, a San Benedetto fino ad ora lo abbiamo visto giocare veramente. In quegli spezzoni, però, si è riusciti ad ammirare un giocatore capace di trasformare l’andamento delle gare (valga l’ultimo quarto d’ora di Samb-Giulianova e Cittadella-Samb). Lo abbiamo intervistato anche se, a causa di un piccolo infortunio alla caviglia salterà le prossime partite con Padova e Giulianova.
Quando hai cominciato a giocare al calcio?
“Avevo all’incirca otto anni, con la maglia del Montebelluna (la stessa squadra dove cominciò a giocare Aldo Serena ndr). Sono rimasto al Montebelluna fino all’età di quattordici anni, quando sono passato al Milan.�?
In che modo è avvenuto il tuo trasferimento con i rossoneri?
“Il Milan aveva una specie di convenzione con il Montebelluna e quell’anno scelsero me e De Martini, che adesso sta giocando con il Vicenza.�?
Il Milan è una delle più importanti società del mondo. Come hai vissuto l’esperienza a Milano?
“Per noi ragazzi delle giovanili c’era un collegio dove eravamo, mentre il pomeriggio ci dedicavamo all’allenamento.�?
È facile per un ragazzo coniugare la scuola con un impegno così importante?
“Non è semplice già in partenza, perché gli studi sono impegnativi. Occorre la buona volontà. Io ad esempio alla fine mi sono diplomato come geometra, perché mentre i primi anni, quando giocavo nei Giovanissimi e con gli Allievi mi trovavo a Milanello, durante il periodo della Primavera mi sono trasferito a Milanello e mi era impossibile continuare a studiare al Liceo.�?
Sei stato al Milan per cinque stagioni: che ricordo hai?
“Per me è stato un periodo bellissimo, coinciso con gli anni dell’adolescenza. Ho avuto modo di frequentare degli ambienti che mi hanno molto aiutato a crescere, anche perché ero lontano da casa. Al Milan ho conosciuto professionisti come Gotti che mi ha allenato nei Giovanissimi, lo stesso mister Ballardini con cui ho disputato un ottimo campionato Allievi, oltre che Tassotti e poi Baresi nei due anni in cui ho giocato con la Primavera.�?
Qual è il tuo ricordo più bello legato al Milan?
“Probabilmente è stato l’anno in cui, con mister Ballardini, disputammo il campionato Allievi Nazionali, vincendo il nostro girone. Misi a segno venti gol. Ho anche avuto la fortuna di giocare due Tornei di Viareggio. Del Milan ho conservato anche delle belle amicizie: con Stefani che adesso gioca nel Bellaria in C2 e con Pastrello, che è nel Porto Gruaro, sempre in C2.�?
Come si è interrotta la tua avventura a Milano?
“Purtroppo due anni fa, a marzo, ho avuto una rottura dei legamenti del ginocchio. La stagione successiva sono andato al Parma, dove ho incontrato di nuovo Ballardini, anche se ho cominciato a giocare solo a gennaio, e comunque per me è stato un anno servito per ricominciare a calciare e correre normalmente.�?
C’è un calciatore che ti piace per il modo in cui gioca?
“Sicuramente Alvaro Recoba ha dei numeri eccezionali. L’ho visto giocare diverse volte a San Siro.�?
Non sarai mica interista dopo tanti anni di Milan?
“No, resto un simpatizzante milanista!�?
Hai segnato un gol su punizione. È una tua specialità?
“Credo di no, ma a Cittadella i miei compagni mi hanno spinto a calciare quella punizione che poi ho trasformato in rete.�?
Eppure, da quel giorno, ti abbiamo visto solo per pochi secondi a Napoli e poi nella difficile sconfitta di Martina. Recriminazioni?
“No. Guarda, lo dico con il cuore: dopo l’infortunio che ho subito, ho temuto veramente di non poter più tornare a giocare come un tempo per cui tutto ciò che arriva mi rende contento. Allenarsi senza avere alcun problema fisico è la mia principale gioia.�?
Ti pesa ancora quell’ingiusta espulsione di Napoli, arrivata dopo appena pochi secondi?
“Ma, ci sono rimasto male ma sinceramente non tanto perché era contro il Napoli: fosse accaduto con la Vis Pesaro sarebbe stato uguale.�?
Che idea avevi di San Benedetto e della Samb prima di trasferirti qui?
“La conoscevo come una piazza importante e con una bella tifoseria. Ero felicissimo comunque di venire quando me lo hanno comunicato, perché per me si tratta di un momento importante, buono per fare esperienza.�?
Mi parli della tua famiglia?
“I miei genitori si chiamano Lino e Cristina, e sono venuti a vedermi diverse volte anche a San Benedetto assieme a mio fratello maggiore Alessandro, che ha due anni più di me e gioca in Promozione. Ho un altro fratello, minore di quattro anni, che si chiama Simone e gioca nella Benetton Rugby: è forte, è convocato anche dalle Nazionali giovanili.�?
Single o accompagnato?
“No, non ho la ragazza…�?
Come trascorri il tempo libero?
“Amo la compagnia degli amici, comunque a San Benedetto passo molto tempo dentro casa. Riguardo il cinema, un film che mi è piaciuto molto è Blow, con Johnny Depp.�?
Un breve giudizio sul campionato della Samb.
“Siamo partiti in fretta, ma credo non ci si possa lamentare. Siamo ad un passo dai play-off eppure dobbiamo vivere alla giornata, cercando di fare il massimo dei punti.�?