Il Pronto Soccorso/Murg è un ambiente frenetico e spesso caotico, ma se ben diretto e organizzato si può definire un caos controllato. Da diversi giorni circolano notizie sulla riorganizzazione del reparto Medicina d’Urgenza dell’ospedale di San Benedetto e da alcune di esse trapela una forte apprensione tra gli operatori del personale medico e quello infermieristico.

La direttrice generale dottoressa Nicoletta Natalini, ha cercato, con le sue dichiarazioni, di calmare gli animi ma il dissenso che si è creato, all’interno del gruppo dei dirigenti medici, si fa sempre più turbinoso. A quanto pare, la causa della riduzione dei posti letto della Murg, da 13 a 8, riguarda la necessità di mettere a norma l’attuale aerea della Murg con il relativo spostamento del reparto in piccoli locali, sembrerebbe allinearsi in un programma di tagli lineari di posti letto tanto da peggiorarne ancora di più la carenza che da anni preoccupa operatori e cittadini sambenedettesi. Ci si chiede quindi come recuperare i 5 posti letto.

Ma da quando emerge, ci sarebbe in programma anche l’abolizione del Medico di Guardia nelle ore notturne della Murg. Se così fosse, la conseguenza sarebbe quella di un aggravio dei carichi di lavoro e di responsabilità medico-legale all’unico medico in servizio notturno del reparto Pronto Soccorso.

Non da ultimo, anche il personale infermieristico ed O.S.S. subirebbe una contrazione ed un accorpamento. Senza contare, poi, la questione dei pazienti COVID, la cui gestione in Pronto Soccorso diverrebbe di notevole difficoltà logistica. Già alcuni giorni orsono tutti i medici del Pronto Soccorso, come appreso dalla stampa locale,  hanno inviato alla Direttrice Generale una lettera in cui hanno espresso la propria contrarietà ad una riorganizzazione di questo genere, con motivazioni legate proprio al rischio clinico, ed i professionisti, a fronte di quello che parrebbe essere un atteggiamento di completa chiusura da parte della Direzione rispetto alle loro istanze, sarebbero in procinto di adire le vie legali a fini di autotutela. Cittadinanzattiva, da sempre in prima fila a tutela dei pazienti, vista l’apparente discordanza fra le parole rassicuranti e i fatti, sul presupposto della bontà e sincerità delle intenzioni, auspica una maggiore sinergia fra direzione e personale e che venga messo sempre al primo posto l’utente”.

Sicuramente alla base dell’accoglienza in pronto soccorso del paziente in emergenza c’è sempre lo spirito di umanità che deve guidare il medico e ogni altro operatore. Nello stesso tempo, il “mondo” dell’emergenza è in continua evoluzione e solitamente si cerca di apportare numerosi miglioramenti sia riguardo la gestione dei pazienti e soprattutto degli spazi che sono fondamentali, come anche il network con gli altri specialisti. Quindi, ridurre i posti letto, abolire il medico di guardia per la notte sono decisioni non contemplate dalla formazione nazionale per gli operatori del reparto del Pronto soccorso e Medicina d’urgenza (primari, medici, infermieri), in atto negli ultimi due decenni.