SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una bella foto di gruppo quella del  variegato centrosinistra sambenedettese che parteciperà, senza simboli di partito,  alla manifestazione contro la guerra in Ucraina, organizzata da “Europe For Peace”  il  5 novembre a Roma. Un pullman attenderà i partecipanti alle ore 8  nel piazzale davanti allo stadio Riviera delle Palme a  San Benedetto del Tronto, per arrivare  in piazza della Repubblica a Roma alle ore 12.

“Non si tratta di alleanze o cartelli elettorali.” – precisa Claudio Benigni (PD) – “Ciascun partito continuerà a muoversi in completa autonomia, ma c’è stato l’impegno a ritrovarsi su alcune tematiche, un’iniziativa condivisa da tutto il tavolo del centrosinistra. Ci aspettiamo che anche la destra venga con noi, perchè quella della pace è una manifestazione trasversale che va al di là di ogni ideolgia.”

All’evento parteciperanno anche tutte le liste che alle ultime amministrative hanno sostenuto Paolo Canducci, che spiega:”Questa manifestazione nazionale ha come principale obiettivo quello di chiedere ai governi dei Paesi europei di intavolare con decisione una trattativa di pace. La soluzione non è nelle armi, non è nella guerra. La soluzione è nel confronto, nel rispetto reciproco dei confini e della sovranità. Siamo certi che una manifestazione come quella di sabato, possa i sveglire i governi e fare in modo che si possa trovare una soluzione pacifica a questo conflitto, che sta avendo conseguenze economiche e sociali non solo nelle zone colpite dal conflitto, ma anche nel resto del mondo”

“La parola pace non deve rimanere una parola astratta, deve partire dalla base. Io credo che noi del centrosinistra ne stiamo dando dimostrazione pratica; perchè se siamo tutti qui riuniti, è una dimostrazione effettiva di pace, e la vorremo trasmettere anche ad alti livelli. Se ce l’abbiamo fatta noi, ce la possono fare anche Russia ed Ucraina” dice con autoiroinia l’ex assessore al bilancio Roberto Bovara.

Più seria Aurora Bottiglieri: “La guerra porta povertà, non solo nei paesi colpiti dai conflitti, ma la porta dappertutto; anche la povertà diventa globalizzata. Oltre a ciò, le minacce di guerra nucleare ci spaventano moltissimo. Quale sarà il futuro dei nostri figli quello di un mondo devastato? Inoltre c’è la  questione dell’inquinamento e del clima: anche questo è un aspetto che la guerra comporta. Quando litigano due paesi non bisogna intervenire con un conflitto armato, ma bisogna fare un patto ed ‘è necessario l’intervento di tutti i paesi perchè non si tratta soltano di un conflitto tra Russia e Ucraina, ma di un conflitto che è già diventato globale”