di Davide Pignotti

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nella seduta che ha avuto luogo nel pomeriggio di lunedì 27 giugno, la VI Commissione Consiliare Bilancio ha affrontato come primo e unico tema all’ordine del giorno il bilancio di esercizio della Ciio (Cicli Integrati Impianti Primari). L’azienda, che sta vivendo un periodo complicato dovuto alla crisi idrica, è stata rappresentata in Commissione dal dottore Orsini, dalla dott.ssa Domizi e dall’ingegner Bollettini. 

Apre la seduta il presidente Paolo Canducci: «La commissione di oggi è convocata riguardo il bilancio d’esercizio al 31/12 della Ciip: l’assemblea è prevista per il 29 giugno, e oggi siamo chiamati a fare non so bene cosa. Ritengo che il sindaco non possa esprimere alcun voto in mancanza dell’indirizzo del consiglio comunale, che non può essere sostituito in alcun modo. Come hanno fatto altri comuni, c’era tutto il tempo per convocare il consiglio comunale. Come Presidente, non credo di poter presiedere questa commissione e vado via, lasciando la parola alla vice presidente»

«Dal 10 giugno al 29 giugno passano 19 giorni» – controbatte l’assessore Domenico Pellei – «Non abbiamo avuto il tempo necessario. Ciò che dice il Presidente Canducci è legittimo, ma non esiste alcuna norma perché il sindaco non possa presentarsi il 29 giugno – ma questa è una mia personale osservazione. Ne parlavo col dottor Orsini della Ciip, per le prossime scadenze, fosse per una sola delibera, porteremo questi temi in Consiglio, con la considerazione che merita una partecipata così importante qual è la Ciip». 

«Non c’è un’impellente e inderogabile necessità, come pretenderebbe la norma» – risponde Canducci, prima di abbandonare la seduta – «quindi il sindaco non può votare un nuovo CdA».

«Si parla tanto di Ciip, » – aggiunge l’assessore Pellei – «Credo sia importante per ogni consigliere capire di cosa si sta parlando, comprendere cosa fa questa società». 

Dopo l’abbandono di Canducci, il Vicepresidente Merli decide di proseguire la seduta.

Interviene il dottor Orsini, Ciip SpA: «Ritengo che una società come la nostra, che è rappresentata in 59 comuni, debba riferire l’andamento della gestione ai soci. La nostra è una società è a totale capitale pubblico, con un affidamento che inizia dal 2007 e terminerà nel 2047». Continua la dottoressa Domizi: «Il bilancio Ciip è positivo, con un utile di oltre 6 milioni: è un risultato previsto, con gli investimenti realizzati che superano i 20 milioni. Le tariffe non sono variate dal 2020 al 2021. Nel valore della produzione, superiore ai 50 milioni, rientrano gli investimenti di cui sopra. La voce diversa è la voce “altri”: sono altri ricavi, a cui si aggiungono 2.4 min di indennizzi forniti dalla Regione per i maggiori costi dettati dalla crisi idrica. C’è un incremento di ammortamenti di circa 500000 euro. L’azienda ha una struttura patrimoniale molto solida, con un patrimonio di 148 milioni: +60 mln negli ultimi 12 anni. I ricavi, pur essendo in linea, si sono spostati da una categoria a un’altra».

«La tariffa segue il modello Full Cost Recovery, e nel momento in cui si consuma di meno, il servizio costa di più» – illustra il dottor Orsini – «la siccità e la crisi energetica stanno contribuendo ad imporre maggiori costi all’azienda. La Ciip ha consumato circa 29 GW: il nostro non è più un sistema idrico a caduta, ma necessita di tutti gli impianti di soccorso esistenti. 

Complessivamente, la Ciip ha richiesto 122 milioni di prestiti e deve rimborsare capitali per circa 92 milioni. Sono stati richiesti ulteriori 20 mln, con il Pnrr, per la digitalizzazione e la ricerca perdite. 915 persone hanno lavorato, nel corso del 2021, per la Ciip. Il Covid ha alzato i costi per circa 500000 euro, ma non ci sono state interruzioni di servizio».

Interviene il consigliere Traini: «Negli allegati, nell’elenco degli investimenti di zona c’è una discrepanza di un milione tra preventivo e consuntivo. A cosa è dovuta questa mancanza del 33% di investimento?». Il dottor Orsini risponde: «Ci sono problemi di carattere burocratico, come per le mancate autorizzazioni per i lavori in Via Val Tiberina. Sul depuratore Brodolini, per fare un altro esempio, ci sono stati ritardi e abbiamo speso soltanto 105000 euro». Chiede ancora Traini: «Per quanto riguarda l’impianto di Fosso dei Galli, come si risolverà la situazione?» «Abbiamo una carenza importante sulla linea dei Sibillini, a causa del terremoto e alle numerose crisi idriche. Ad oggi, abbiamo cercato i fondi del Pnrr per trovare altre fonti di approvvigionamento: Capodacqua, Castel Trosino, e un progetto per potabilizzare acqua da Tenna e da Gerosa».

Interviene anche la consigliera Luciana Barlocci: «La Ciip non è un’azienda privata, ma è pubblica e si occupa di un bene fondamentale: se quest’utile fosse derivato da una situazione ottimale, saremmo tutti felici. Con gli enormi problemi che abbiamo, anche qui a San Benedetto dove metà della popolazione non può bere l’acqua, non andrei orgogliosa di questo risultato. Auspico che il prossimo anno portiate un bilancio a zero, perché un bilancio così, con i problemi attuali, dimostra che siete stati bravi a produrre utile ma non a fare altro».

«L’utile è un fatto tecnico» – risponde Orsini – «Se non ci fossero utili, l’azienda sarebbe in default. I mutui sono dovuti all’allargamento delle tempistiche dei pagamenti, che altrimenti sarebbero insostenibili. Non fare utile sarebbe fare cattiva gestione. Se ci sono problemi, gli utenti possono chiamare il numero verde e i nostri tecnici intervengono». 

«L’ente gestore dell’acqua potabile ha l’obbligo di consegnare all’utente acqua potabile» – sottolinea l’assessore Pellei – «Ci sono due criticità: come procede la situazione perdite? Infine, ci sono misure specifiche che state considerando di attuare per la stagione estiva?». L’ingegnere dell’azienda risponde che la CIIP è considerata un’azienda piuttosto sana da questo punto di vista; la chiusura delle fontane è già stata programmata.

«La perdita di Foce è strutturale: il terremoto di sei anni fa ha fatto defluire l’acqua sul versante umbro» – conclude Orsini – «Ciò che manca dovrebbe essere compensato dai prelievi di Tenna e Gerosa».

Domenico Novelli, consigliere di Centro Civico Popolare: «La qualità percepita dei servizi Ciip è bassa: ritardi nei lavori e cantieri continui contribuiscono a non diffondere una buona opinione dell’ente presso la popolazione».

Giorgio De Vecchis, membro della Commissione, conclude con una polemica: «L’impressione è che il nostro territorio, tra i maggiori contribuenti della vostra impresa, non riceva abbastanza in termini di opere. La responsabilità è del CdA: bisognerebbe fare un controllo approfondito. Sarebbe opportuno portare un resoconto a riguardo, con dati a supporto».