SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Mezzo secolo fa. Il 23 dicembre 1970 il motopeschereccio Rodi affondava nelle acque dell’Adriatico trascinando nella sua lenta deriva la vita di 10 marinai dell’imbarcazione sambenedettese: Alteo Palestini, 28 anni, Domenico Miarelli, 40 anni, Silvano Falaschetti, 16 anni, Antonio Alessandrini, 21 anni, Francesco Pignati, 19 anni, Giovanni Liberati, 30 anni, Marcello Ciarrocchi, 21 anni, Agostino Di Felice, 28 anni, Ivo Mengoni 42 anni.
L’evento, uno dei tanti luttuosi che hanno segnato la storia della marineria sambenedettese, innescò una vibrante protesta popolare a causa dei ritardi nel recupero dei corpi, imprigionati all’interno dell’imbarcazione rovesciata che fu trascinata dalle correnti fino ad Ortona. Visibile dalla terraferma, l’impatto del relitto col suo carico di morte fu insostenibile per la marineria e l’intera città di San Benedetto: la mobilitazione provocò il blocco stradale e ferroviario e da quel momento in poi la contestazione giovanile e non solo divampò a San Benedetto per tutto il decennio.
Il Comitato in ricordo del Naufragio del Rodi, costituito lo scorso mese di gennaio, ha così colto l’importante data del cinquantennale per avviare una serie di iniziative: dopo la presentazione del documentario “Mare e Rivolta“, avvenuta lo scorso mese di ottobre al teatro delle Energie di Grottammare, ecco un libro di ottima fattura e un Dvd contenente il documentario.
Il libro può essere acquistato con una donazione/contributo nelle librerie Nave Cervo, Caffè Iodio e Libri ed Eventi.
“Mare e Rivolta è un omaggio a quei due sogni che si unirono negli anni Settanta – spiega Piergiorgio Cinì del laboratorio teatrale Re Nudo – ovvero quello di evitare che i marinai della nostra città e di tutto il mondo vivessero come degli schiavi e il sogno di quei giovani che negli anni Settanta volevano cambiare il mondo. Dall’evento del Rodi scoccò una scintilla potente, la città si mobilitò e questa forza dette una spinta notevole perché San Benedetto divenne il primo punto di rivendicazione dei diritti dei marinai”.
Curatore del volume è Gino Troli: “Già dalla scorsa estate si stava lavorando a questo progetto che servirà per riflettere sugli anni 70 e sulla memoria collettiva; forse la nuova generazione non è arrivata alla piena consapevolezza di quegli eventi anche perché nessuno fa qualcosa per ricordarlo, il che sarebbe un ruolo dovuto delle istituzioni”
“Vorrei che il nostro lavoro diventi utile per le nuove generazioni: la visione del film nelle scuole superiori ma anche nelle terze medie lasci qualcosa. La storia del Rodi ha una forza sua: è emblematica e simbolica” aggiunge Troli.
Tra gli autori dei saggi inseriti nel volume, oltre allo stesso Gino Troli che ha analizzato come gli incidenti in mare siano continuato anche dopo la meccanizzazione delle imbarcazioni, ci sono tra gli altri lo scrittore fermano Angelo Ferracuti che ha scritto la prefazione e spesso si è interessato di questioni attinenti al tema del lavoro; il poeta cuprense Eugenio De Signoribus, uno dei più apprezzati poeti italiani viventi il quale ha scritto una favola di alto respiro; la scrittrice Silvia Ballestra, autrice dell’apprezzatissimo romanzo “I Giorni della Rotonda” che prende spunto proprio dai fatti del Rodi e degli anni ’70 a San Benedetto; Nazzareno Torquati, il quale ha scritto un testo sull’ottenimento del contratto nazionale del lavoro per i marittimi proprio grazie alle lotte sambenedettesi; Gianfranco Galiè, il quale ha scritto un testo intitolato evocativamente “Quell’anno che non venne il Natale”; Enrica Loggi ha scritto un testo poetico molto bello che si chiama “Ancora Giorno”.
Una pagina di “Mare e Rivolta”
Importante la collaborazione con Piergiorgio Massacci che ha pubblicato la sceneggiatura del documentario, del registra Marco Cruciani, di Alice Zazzetta che ha montato il film.
Molte anche le immagini fotografiche molto belle dell’epoca, curate da Daniele Cinciripini e dalla storica Serena Marchionni, che hanno richiesto un anno di lavoro grazie agli archivi di Domenico Ballatore, Giorgio Caselli, Domenico Grossi, Paolo Mengoni, Paola Rossetti, Mario Caselli, Alice Zazzetta, Augusto Torquati, Giustino Zazzetta.
Da parte sua Patrizio Patrizi, per conto del Circolo dei Sambenedettesi, ha sottolineato come “questo libro sia una base di partenza per far conoscere la storia della città alle giovani generazioni e siamo disponibili a collaborare con questo con tutte le amministrazioni comunali cittadine che lo vorranno”. Soddisfatto anche Federico Falaschetti, presidente dell’Associazione Pescatori Sambenedettesi.
Cinì: ringrazio chi ci ha aiutato, la Regione Marche per impegno personale di Fabio Urbinati e quattro sponsor importanti che hanno creduto a questo progetto, Caffè Soriano, Gem Elettronica, Esca, Plafercart.
Il comitato ringrazia per il contributo la Regione Marche per l’impegno personale dell’ex consigliere Fabio Urbinati e quattro sponsor privati che hanno creduto a questo progetto: Caffé Soriano, Gem Elettronica, Esca e Plafercart.
Restano i dissidi con l’Amministrazione Piunti, come ricorda Cinì: “Nella conferenza stampa di presentazione, a gennaio, la consigliera Mariadele Girolami ha avuto parole di pieno appoggio per l’iniziativa, poi il Comune ha scelto di organizzare degli eventi, sempre con documentario e libro, per conto suo. Non crediamo che le due cose siano in contrasto anzi erano complementari. Dispiace perché oltre al contributo comunale in cui avevamo confidato abbiamo perso anche quello del Bim Tronto, perché con due eventi simili di cui uno istituzionale hanno dirottato i contributi prima a noi destinati al Comune, come è ovvio che sia”.
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