SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “L’arbitro non se l’è sentita di dare il secondo rigore, c’era un fallo già nel primo tempo su Signori, nel secondo tempo a Rocchi è stata persino tolta una scarpa. Poi è stato dato un minuto di recupero in più e loro hanno segnato. L’arbitro secondo me è stato condizionato molto dall’ambiente che gira attorno al Monza. L’arbitro alla fine ha fatto vincere per forza il Monza, è stata una partita un po’ truccata”.

Parole, quelle virgolettate, pronunciate dal difensore della Samb Giacomo Biondi durante la trasmissione di RivieraOggi.it del lunedì Scienziati nel Pallone e che hanno innescato la reazione del Monza Calcio, che in una nota scrive: “Il Monza 1912 in risposta ad un’intervista trasmessa da una televisione privata marchigiana comunica quanto segue: la gravità delle dichiarazioni rilasciate ad una televisione privata dal giocatore della Sambenedettese Giacomo Biondi, non può essere attenuata neppure dal clima surriscaldato che è proprio di un sforzo agonistico. Esse, rese a freddo, sembrano invece frutto di un convincimento tanto assurdo e sconnesso dalla realtà quanto meritevole di severa stigmatizzazione”.

Parole quella del Monza da una parte comprensibili dall’altra forse troppo esagerate. Se si riascolta Biondi, la traduzione letterale di quel che ha detto è riportata nel nostro virgolettato, ma certamente il calciatore rossoblu ha inteso usare – e questo è quasi banale sottolinearlo – la parola “truccata” in luogo di “falsata”. Un significato che, per quanto possa essere o meno condivisibile, rientra nell’abituale modo di rapportarsi rispetto alle vicende calcistiche di ogni latitudine e di ogni tempo.