SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Come a Quarto o a Marcon, cittadine del Veneto balzate agli onori della stampa per l’abbandono delle celebrazioni del 25 aprile da parte dei rispettivi sindaci al risuonare delle note di “Bella Ciao”, anche l’amministrazione di centrodestra che governa San Benedetto ha voluto lanciare un indegno messaggio, proibendo per il secondo anno di fila l’esecuzione della celebre canzone divenuta il simbolo, in tutto il mondo, della Resistenza.” Mancava il Pd all’appello per una presa di posizione per quanto accaduto il 25 aprile a San Benedetto. O meglio, per quanto non accaduto visto che la pietra dello scandalo è che non c’è stato spazio per “Bella Ciao”, la celebre canzone antifascista.
“L’anno scorso ingenuamente pensammo ad una dimenticanza, ad un errore, ma l’ennesimo schiaffo alla memoria dei caduti in una terra medaglia d’oro al valor militare per l’Attività Partigiana è un fatto che non può lasciarci silenziosi” fanno sapere dalla segreteria provinciale. Poi affondano il colpo: “I maldestri tentativi di revisionismo che sempre più investono le celebrazioni per la Liberazione del nostro Paese dai nazifascisti non possono trovare sponda nel comportamento di chi, con la fascia tricolore sul petto, rappresenta l’intera città e le istituzioni tutte.”
“Accogliamo, con entusiasmo e orgoglio, come Partito Democratico Provinciale l’invito di Emanuela e Alessandra Mazzocchi ad intonare le note di Bella Ciao domenica 29 aprile alle 11.30 sotto al monumento ai caduti di S. Benedetto, invitando a partecipare tutti gli iscritti, i simpatizzanti e i compagni che si riconoscono nei valori della Resistenza e della nostra Carta Costituzionale.”