MARTINSICURO – Minoranza ancora una volta all’attacco. Mirino, questa volta, puntato sul progetto Bike to coast e sulla viabilità della città che, a detta di Massimo Vagnoni, “non potrà giovare di un piano urbano del traffico e, ancora una volta, si procederà con soluzioni provvisorie sconosciute ai cittadini”.

“La discutibile scelta progettuale – si legge in una nota – con eliminazione di parcheggi sul lungomare e attivazione di nuovi sensi unici, dettata da una inadeguata programmazione dell’intervento finanziato nel 2014 su richiesta della Provincia di Teramo, comporterà sul nostro territorio una importante rivisitazione dell’assetto viario delle vie limitrofe al lungomare, soprattutto nel centro urbano di Martinsicuro e nel tratto tra la Via Filzi e la Via Baracca di Villa Rosa.

Per tale ragione, nell’adozione della delibera di approvazione del progetto, veniva emesso un parere condizionato alla predisposizione di un Piano urbano del traffico: a) che tenesse in dovuta considerazione l’evidente necessità di individuare spazi di soste nei tratti in cui la realizzazione della pista ciclo pedonale determini l’eliminazione degli spazi di sosta lungo la strada (tratto a sud di Via Baracca); b) che individuasse, nei tratti in cui il Lungomare viene trasformato a Senso Unico, idoneo percorso per il senso opposto di marcia, soprattutto nel centro nel centro urbano di Martinsicuro (ove, le Via Battisti, Monti, Papini, Foscolo, allo stato attuale, non appaiono idonee a garantire il senso inverso a quello del Lungomare) e nel tratto Via Filzi – Via Baracca di Villa Rosa.

Da informazioni assunte presso gli uffici è emerso chiaramente come non solo non vi sia nemmeno in programmazione un piano urbano del traffico, ma non vi sia stato nemmeno alcun coordinamento tra le scelte dell’amministrazione e le attività degli uffici preposti alla verifica delle adeguate condizioni di sicurezza per la viabilità.

In assenza del PUT, sempre più essenziale per evitare interventi schizzofrenici sulla viabilità (come quelli posti in essere sinora), il prossimo assetto viario verrà demandato a soluzioni provvisorie, sconosciute alla maggior parte dei cittadini, ancora non definite dall’amministrazione con atti ufficiali, e che andranno a creare una disordinata viabilità alternativa che andrebbe, invece, meglio coordinata con l’assetto viario esistente o, comunque, fatta oggetto di adeguata comunicazione all’esterno.

Mi chiedo quindi come mai Città Attiva non abbia accettato un confronto pubblico su questo tema, nonché sugli aspetti legati al ponte ed alla pista ciclabile di prossima realizzazione sul Vibrata, in modo da informare tutti i cittadini sulle modifiche che subirà la viabilità e sulla logica di una scelta progettuale che, a prescindere dal merito, andrà comunque ad incidere sull’assetto viario di diverse parti della nostra Città .

Anche su questo tema, l’amministrazione si è trovata a gestire in maniera non adeguata il frutto dell’opera di programmazione politico/amministrativa di chi li ha preceduti, senza apportare alcun valore aggiunto e senza fornire con chiarezza notizie sulla viabilità alternativa.

Fortunatamente, a differenza di altri situazioni (Cinema Ambra, Museo archeologico, ecc.), il finanziamento ottenuto grazie all’istanza della Provincia di Teramo, non è stato revocato, ma l’intervento doveva essere pensato e strutturato con un approccio di medio – lungo termine che si integrasse meglio con gli spazi urbani esistenti.
In questa ottica siamo riusciti ad ottenere un primo finanziamento (€. 450.000) che doveva costituire il punto di partenza di un processo di creazione di una rete di mobilità sostenibile attraverso infrastrutture adeguate agli standard del settore .

La richiesta dell’assemblea pubblica voleva essere, ed è tuttora, l’occasione per stimolare un dibattito pubblico su tematiche che andrebbero maggiormente condivise dalla fase di ideazione sino a quella di esecuzione.

La mancata risposta su questo tema conferma la scarsa propensione al confronto di questa amministrazione sempre più chiusa in se stessa e del tutto disattenta rispetto alle istanze che provengono da chi non fa parte della propria compagine.”