ASCOLI PICENO – Sala consiliare gremita lunedì sera durante la seduta di consiglio comunale aperto al pubblico per discutere la proposta di Legge Regionale per  la “Costituzione dell’azienda ospedaliera Marche Sud”.  A prendere la parola, tra gli altri,  il Presidente provinciale dell’Ordine dei medici, Antonio Avolio, il presidente della Provincia Piero Celani, l’onorevole Luciano Agostini (Pd) e diversi rappresentanti sindacali. Da parte di tutti è stata espressa  una sincera preoccupazione per quello che potrebbe diventare un contenitore vuoto, senza gli sbandierati super reparti,  viste le difficoltà economiche e i tagli del Governo. C’era anche il consigliere comunale di San Benedetto Palma Del Zompo (Idv – Gaspari è stato invitato ma si trova all’estero) che ha rimarcato come in questi anni siano mancate delle tappe integrative in direzione dell’azienda unica mentre il consigliere provinciale del Pdl Mercuri ha parlato di una sanità “in cui è assurdo parlare di eccellenze quando mancano i servizi basilari”. “Bisogna migliorare la routine – ha aggiunto  – : per un intervento spesso si deve attendere un anno e per avere dei risultati di un’ analisi ci vogliono sei mesi. E’ questo che crea angoscia e problematiche tra i cittadini”.

Tra i banchi del consiglio Amedeo Ciccanti premette che ”gli accordi tra Stato e Regione del 2008 non ci sono più. La sanità marchigiana deve pareggiare nell’arco settembre-dicembre un disavanzo di 3 milioni di euro. Bisogna andare in direzione dell’Area Vasta, far ragionare insieme dentro lo stesso contenitore le diverse zone territoriali, che così possono affrontare meglio le problematiche finanziarie”. Il deputato dell’Udc ritiene che è “necessario unire a livello organizzativo  le strutture di Ascoli e  San Benedetto perché al momento ci sono servizi di supporto duplicati. “L’Udc – spiega ancora – non accetterà che ci siano Marche Nord, Marche Centro e non Marche Sud. Altrimenti deve esserci solo “Torrette”, che però deve essere una struttura regionale a tutti gli effetti e non provinciale”.

Antonio Canzian (Pd) ha ricordato come l’istituzione delle Asur venne accolta con scetticismo anche da lui stesso nel 2003. “Ma ora bisogna riconoscere – dice – che se questo modello non ha funzionato perché ha svuotato le  comunità locali di potere di indirizzo, dall’altro ha però  ottenuto il risanamento della sanità che allora era in rosso per 70 milioni di euro. Dobbiamo  creare  un nuovo modello che dia peso al territorio senza compromettere il risultato del risanamento”. “E’ vero che finora il sud delle Marche è stato penalizzato – aggiunge Canzian – ma questo si deve  al fatto che Torrette assorbe il 65% delle risorse e  alla poca compattezza del nostro territorio  nell’affrontare le grandi problematiche. Primo passo deve essere quindi quello degli “Ospedali Riuniti”, poi all’orizzonte, dietro una saggia gestione, io vedo verosimile l’idea dell’Azienda”.

Pur se pienamente concorde sull’integrazione di Ascoli e San Benedetto non risparmia forti critiche alla Regione il consigliere Giulio Natali: “Canzian fa l’equilibrista quando parla del fatto che alle Asur è riuscito almeno il risanamento di 70 milioni. Perchè  questo  è avvenuto sulle spalle del Piceno, che è stato ulteriormente penalizzato di  quanto già non lo fosse in precedenza. Senza parlare delle nomine del direttore generale, per le quali era stato chiesto un parere alla conferenza dei sindaci su una rosa di tre candidati scelti dalla Regione e poi è stato chiamato un quarto. L’unica cosa bella di questa situazione è che forse Ascoli e San Benedetto hanno finalmente capito che devono camminare e lavorare insieme per difendersi da queste continue vessazioni. L’azienda ospedaliera è l’unico modo per ottenere ulteriore denaro oltre a quello che dà la Regione”.