SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Continua il successo di pubblico e critica per la diciassettesima edizione di Sotterranea, il Festival Nazionale del Rock Emergente. La terza semifinale si è tenuta sabato sera 18 aprile al Lily White di San Benedetto. Anche nell’ultima semifinale sono stati sette i gruppi, provenienti da tutta Italia, presentati da Francesca Poli, che si sono susseguiti sul palco allestito per l’occasione, dimostrando tutti una grande originalità e competenza tecnica.

Lavoro arduo per i giudici Franco Cameli, direttore artistico di Sotterranea, i compositori e musicisti Alex Cantatore, Giacomo Antonimi e Gavrjel Pardi, insieme all’unica donna del gruppo, la giornalista del Corriere Adriatico Alex Licciardello, impegnati nel selezionare i gruppi che si sfideranno nella serata finale di venerdì 24 aprile.

Questo l’elenco completo dei gruppi in competizione alla finalissima del 24 aprile.

Milk White ed Ethereal, entrambi di Roma, NeverEnd di Campobasso, Buonemaniere di Matera, Labirinto Interno di Torino, Anelli Soli di Messina, The Lotus e La Fabbrica dei Sogni di Carta di San Benedetto.

E’ salita sul palco per seconda, la formazione romana Milk White della leader Erika Giubili, grintosa cantante e chitarrista. Una Patti Smith dal look trendy/rocchettaro che con il suo gruppo si è aggiudicata l’accesso alla finale, meritatissima data l’esperienza e la qualità dei pezzi presentati.

Grande ritorno per i cinque dei The Lotus, nota band locale, che ha scaldato il pubblico con potenti riff nu metal, atmosfera cupa (meglio dire nebbiosa per via degli effetti coreografici) e accattivante, un mix di Iron Maiden style dei tempi che furono, con un piccolo tocco al look a metà tra Guns & Roses (i capelli) e Marilyn Manson (il trucco).
“Last but not least”, il gruppo molisano dei NeverEnd, ultimo in scaletta, è passato in finale. Il trio di Campobasso ha saputo elaborare, grazie all’esperienza, un sound deciso ma allo stesso tempo delicato, orecchiabile, accompagnato a testi piuttosto intimi e legati a tematiche sociali (non ultima una canzone dedicata ai terremotati abruzzesi).

Si è tornati nel Nord Italia con il gruppo padovano dei Maieutica, un hard rock contaminato con altri generi tra cui il progressive (lontano però da quello italiano della Pfm), il metal e la psichedelica.

Ed è la volta dei sambenedettesi Neered (la pronuncia del nome è ancora un mistero), un mix di influenze dei più grandi gruppi rock della storia della musica unito con uno spirito originale fatto di riflessioni poetiche, pensieri e turbamenti: un po’ Leopardi, molto AC/DC (gli acuti vocali del cantante erano davvero notevoli) e Dream Theatre, un mix adatto a Sotterranea ma che non è bastato ai ragazzi per passare il turno. Una band da tenere d’occhio.

L’originalità e l’allegria l’hanno fatta da padrone con l’arrivo dell’eclettico Wallace (ex cantante dei Varechina Loredana) e la sua band The Generous, ultimo gruppo della serata proveniente dall’hinterland Piceno (sono di Ripatransone). Dai versi, cantati in modo ironico e beffardo, scaturiva la rabbia, il sarcasmo, l’amarezza vera della vita: parole impegnative che il cantante ha saputo dosare bene grazie alla sua vivace prestazione e ad una musicalità ben congegnata da musicisti capaci e professionisti.

Psichedelia gotica e cadenze rock per un sound davvero originale ed eclettico, il tutto accompagnato da una voce femminile melodica e contrastante: sono i sei componenti dei Voxlunae di Bari, che hanno aperto la sfida tra le bands.