SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Da oggi si parla anche di eliminare la figura del capostazione, insieme con quelle di alcuni dirigenti, nella stazione ferroviaria di San Benedetto, nodo strategico anche per un vasto bacino che arriva fino ad Ascoli e oltre. E di spostare lo smistamento a Bari.
Razionalizzazione dei servizi, interventi strutturali, parole più consone all’imprenditoria in crisi che non a un servizio pubblico come quello del trasporto ferroviario. Stavolta, il capoluogo di provincia che vuole accentrare i servizi non c’entra. C’entra piuttosto Trenitalia. Il sindaco di Ascoli Celani infatti si mobiliterà, così come lo stato maggiore del Comune di San Benedetto. Giovanni Gaspari e l’assessore ai trasporti Settimio Capriotti hanno dichiarato che non vogliono nemmeno sentir parlare di tagli, dato che la stazione di San Benedetto avrebbe piuttosto bisogno di potenziamenti.
Proprio da un incontro di Capriotti con alcuni rappresentanti delle Fs è trapelata la notizia del presunto ridimensionamento, che comunque per ora resterebbe poco più che un ipotesi. Ipotesi che può solamente strappare un sarcastico sorriso al cittadino sambenedettese (e non solo, data la strategicità della nostra stazione per l’entroterra e per il vicino Abruzzo). Ma come, si parla di metropolitana di superficie e poi si dimezza nei fatti la stazione ferroviaria? Che strategia è? Per non parlare della già cronica mancanza di personale in biglietteria. Solo due sportelli, di cui uno spesso chiuso, file debordanti negli orari chiave, scenari che qualsiasi pendolare sulla linea San Benedetto-Ancona o San Benedetto-Bologna conosce fin troppo bene. Speriamo che le autorità locali, dai sindaci fino alla Provincia, oppongano un’azione decisa e che l’ipotesi di ridimensionamento rimanga tale.
Lunedì 2 ottobre, per fortuna, si è diffusa anche un’altra notizia, di segno più positivo. Che però ha il medesimo sfondo, e cioè la riduzione dei servizi nella Riviera delle Palme. E’ infatti rientrato l’allarme per l’ufficio Inps di piazza Kolbe che, contrariamente alle indiscrezioni apparse sulla stampa nelle scorse settimane, non verrà smantellato. Ieri il sindaco Gaspari, dopo un incontro con il direttore dell’ente Antonio Chessa e con il presidente del comitato provinciale Antonio Porta, ha assicurato che c’è l’intenzione di potenziare il servizio nell’ufficio di piazza Kolbe e non di ridimensionarlo. Non verrà smantellato il gabinetto diagnostico e si cercherà di trovare un altro locale per i servizi attualmente offerti. La sede odierna, infatti, è concepita per ospitare 15 persone e non le 25 che vi lavorano concretamente. Polemica con Ascoli chiusa? Stop all’accentramento dei servizi nel capoluogo? Forse sì, anche se Gaspari appare dubbioso. Siamo sicuri che se non avesse mobilitato la stampa locale nelle scorse settimane le cose sarebbero andate ugualmente? Non è dato sapere. Il sindaco, pragmaticamente, raccoglie il risultato ottenuto e non alimenta polemiche. Come nel calcio, spesso la vittoria non arriva con il buon gioco, ma i tre punti in classifica sì.
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