SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Strizzare l’occhio alla tecnologia ed incrementare il dialogo con i cittadini. Questi gli scopi dei due progetti avallati dall’amministrazione comunale, per verificare se esistono i presupposti per una comunicazione alternativa con la popolazione.
Si chiamano EasyNido ed Easy Park, con la prima iniziativa che si fonda sull’approdo sui vari social network. Si parte da Facebook per sbarcare successivamente anche su Twitter. “Intendiamo creare una community che metta in contatto diretto insegnanti e genitori”, spiega l’assessore all’Innovazione, Luca Spadoni. “Lì si scambieranno informazioni ed eventuali problematiche degli asili. E’ un’applicazione che permette ai papà e alle mamme di organizzarsi”.
Va invece nell’ottica del sostegno agli automobilisti la app EasyPark, che consente di individuare il parcheggio più vicino, con una geolocalizzazione tramite telefonino che identifica in tempo reale la posizione del guidatore. I parcheggi che compariranno nei risultati verranno ordinati per distanza, dal più vicino fino al più distante.
In futuro, l’installazione di alcuni sensori specifici consentirà di fornire all’utente informazioni sullo stato di libero o occupato degli stalli. “La prima fase non prevede dei costi per il Comune, mentre per quanto concerne i sensori dovremo valutare il rapporto costi-benefici”.
Le applicazioni si possono scaricare dal sito del Comune, www.comunesbt.it, cliccando sulla pagina “Progetti e Opere”.
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Il termine app è improprio, si tratta piuttosto di un sito web anche per smartphone e non offre informazioni in tempo reale, praticamente una mappa.
Come è scritto in evidenza in http://www.comunesbt.it/Engine/RAServePG.php/P/1181610010123 “L’applicazione è attualmente in beta e utilizzabile online con il browser Web del proprio SmartPhone. A breve sarà rilasciata l’applicazione nativa per i principali dispositivi mobili.” Prima di fornire l’app nativa, preferiamo avere feedback dagli utenti. Appena l’applicazione passerà dallo stato di “beta” a “RC”, sarà inserita in un’app nativa che la renderà disponibile tramite una sottoclasse di WebViewClient, nel caso di Android, e della corrispondente in iOS. La nostra scelta, al momento, è quella di realizzare app in HTML5, CSS e JavaScript per poi “nativizzarle” tramite un wrapper in codice nativo sviluppato… Leggi il resto »
La scelta di sviluppare una pagina web e poi wrapparla sui diversi ambienti (Android e IOS) mi sembra meno performante di sviluppare 2 app nei linguaggi degli ambienti nativi (es: Xcode per IOS)
Certamente è una scelta architetturale coerente con il contenimento dei costi ma sacrifica molto le potenzialità di un’applicazione del genere.
La ringrazio per i suggerimenti. Trent’anni nell’ICT mi hanno insegnato che in ogni progetto bisogna prendere delle decisioni che tengano conto di molti fattori, tra cui budget, risorse umane, architetture, usabilità, piattaforme, futuro tecnologico e così via. Dalla valutazione di tutti questi fattori, calati nella nostra realtà organizzativa, sono scaturite precise scelte architetturali. Personalmente sono comunque un fautore delle applicazioni web, per la “long tail”, per l’indipendenza dalle piattaforme e perchè, comunque, il futuro è fatto di banda larga e di prestazioni sempre maggiori. La mia idea è che il prossimo futuro è fatto di webapp e cloud, e che… Leggi il resto »