SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Lavoriamo sull’industria del turismo”: dichiara Piero Celani, presidente della Provincia di Ascoli Piceno durante la presentazione, per il secondo anno consecutivo, di un importante recital operistico sulla banchina antistante la Capitaneria di porto della nostra città. Dopo i Carmina Burana di Carl Orff nel 2010, quest’anno si assisterà al Nabucco di Giuseppe Verdi che verrà messo in scena giovedì 11 agosto alle ore 21 ed eseguito dall’Orchestra sinfonica Rossini di Pesaro, dal Coro del teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, diretto da Morena Malaguti per la regia di Artemio Cabassi.

Questa rappresentazione operistica ha l’intento, nell’ottica dell’Ente provinciale, di promuovere tutto il territorio a vantaggio di un turismo culturale, paesaggistico e rivierasco. “Occorre far capire ai turisti che nel nostro territorio c’è un’offerta completa”, ribadisce Celani a braccetto con quanto dichiara Margherita Sorge, assessore al Turismo del Comune di San Benedetto del Tronto: “Il binomio vincente è composto da cultura e turismo. Sono convinta che la promozione di un territorio debba passare attraverso la cultura e non solo il folclore”.

Tra i personaggi impegnati nella recita ci sarà: il messicano Carlos Almaguer, baritono d’esperienza nei panni di Nabuccodonosor, il giovane tenore Fabio Valenti come Ismaele, la soprano riminese Simona Baldolini nei panni di Abigaille e il talento ascolano Barbara De Angelis, soprano nei panni di Anna.

L’allestimento prevede costi importanti (centomila euro circa stando alle dichiarazioni di Celani) sostenuti dagli enti locali coinvolti e da due sponsor privati, la banca Unicredit e l’azienda Nero Giardini e, in minima parte, dai duemila circa spettatori paganti. Sì, perché quest’anno, a differenza del 2010, il presidente della Provincia e l’assessore provinciale alla Cultura, Andrea Maria Antonini, hanno deciso di evitare l’ingresso libero introducendo un costo per il biglietto.

“L’anno scorso, abbiamo avuto momenti di panico, poiché avevamo previsto ottocento posti a sedere ma si sono presentate 3mila persone. Abbiamo avuto dei problemi a gestire la situazione perché le persone si sedevano dove volevano, per certi versi giustamente poiché era una manifestazione ad ingresso libero”. Ma gli spettatori avrebbero interpretato questo ingresso libero in modo un po’ troppo libero.

“Il biglietto è stato introdotto per governare l’ingresso del pubblico nel modo giusto così che tutti possano prenotare ed avere ciascuno il proprio posto. Tutte le famiglie, nel loro complesso, possono venire”, così conclude l’argomento Piero Celani indicando anche il sito www.vivaticket.it per l’acquisto a partire da lunedì prossimo.

I “prezzi popolari”, così definiti dai politici, sono: 20 euro per il settore A, 15 euro per i settori B e C e 10 euro per la tribuna non numerata; il diritto di prevendita è fissato ad 1 euro. Non sono previste agevolazioni per studenti o giovanissimi dunque per una famiglia di quattro persone il costo è, bene che vada, di 40 euro.

Se è possibile esprimere un’opinione su questo dirò che forse lo sforzo per gestire una iniziativa turistica e popolare come un’opera lirica al porto tentando da una parte di transennare per evitare l’afflusso dei non paganti e dall’altra di preservare il diritto al posto a sedere dei paganti, potrebbe essere, come alternativa, meglio incanalato a favore di un efficiente servizio d’ordine in grado di gestire il “pericoloso” ingresso libero anche di coloro, perché no, che vogliono rimanere in piedi. Magari anche solo per cantare il Va’ pensiero.