MARTINSICURO – Domenica 24 ottobre alle ore 18 la Sala consiliare di Martinsicuro ospita l’evento “I grandi occhi del mare”, con un reading tratto dal romanzo di Leonard Guaci e recitato da Claudio Marchione.

L’appuntamento rientra nell’ambito di “Emergenze mediterranee”, una rassegna di eventi curata dalla  Sezione Italiana dell’Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo. Il titolo ha una duplice accezione: da un lato si riferisce alle problematiche sociali e culturali che animano il dibattito internazionale, dall’altro ai talenti che sono emersi o che stanno emergendo nel teatro, nella musica e nella letteratura.

Lo spettacolo e l’approfondimento tematico, i nomi noti e i volti nuovi si integrano in un unico programma, in una serie di iniziative che da agosto a dicembre vedono protagonisti 17 Comuni della provincia di Teramo.

“Emergenze mediterranee” nasce con l’ambizione di creare in Abruzzo, attraverso un’azione continuativa fondata sulla cooperazione tra i vari soggetti che operano nel territorio, un osservatorio permanente sui nuovi orientamenti delle culture, dei linguaggi e delle arti nel contesto euro-mediterraneo. Il progetto pertanto ha come filo conduttore i tanti racconti legati al “Mare Nostrum”.

All’evento di Martinsicuro sarà presente l’autore di “I Grandi Occhi del Mare” Leonard Guaci e il professor Mauro Geraci, docente di etnologia all’Università degli Studi di Messina, che presenterà il reading.

Leonard Guaci, emigrato in Italia all’inizio degli anni Novanta, è stato il primo scrittore albanese a pubblicare un romanzo in italiano, “Panciera rossa”, edito da Antonio Stango nel 1999. Il romanzo ha avuto un grande successo, ha vinto il Premio Letterario Antonio Sebastiani ed è stato poi tradotto e pubblicato in Albania.

Il secondo romanzo, “I grandi occhi del mare”, pubblicato da Besa nel 2005, è ambientato in Albania ai tempi della dittatura. Lo sguardo dell’autore non è concentrato solo su ciò che accadeva nel suo Paese, ma è volto verso l’altrove, verso l’Italia che attraverso la televisione penetrava nelle case degli albanesi, contribuendo a diffondere il mito dell’Occidente. I protagonisti vivono un’esistenza fatta di numerose difficoltà (divieti, arresti e scontri generazionali) e contemporaneamente coltivano il sogno di scavalcare un giorno la linea dell’orizzonte che li separa dalla libertà. E dopo il crollo del regime qualcuno riesce ad andar via.