violenza
Dà in escandescenze in un locale. Arrestato
L'ebbrezza il motivo del comportamento dell'uomo che ha cercato di aggredire anche gli uomini della Volante. Sarà giudicato per direttissima nel Tribunale di San Benedetto
L'ebbrezza il motivo del comportamento dell'uomo che ha cercato di aggredire anche gli uomini della Volante. Sarà giudicato per direttissima nel Tribunale di San Benedetto
Davanti al punto dove c'è stata l'aggressione c'è una banca il cui sistema di sorveglianza esterno ha registrato gli attimi della violenza. Ascoltati Danilo Levakovic e Sante Spinelli, che però continuano a professarsi innocenti e accusano il terzo, Elvis Levakovic
Agli scontri notturni nel quartiere di zingari nella cittadina albense sono seguite le proteste dei nomadi recatisi in Comune dal primo cittadino a rivendicare il diritto ad essere difesi e tutelati in quanto cittadini.
Auto incendiate e rovesciate, sassaiole contro le abitazioni e ripetute urla di «assassini»: la rabbia dei cittadini dopo la morte del giovane ucciso da tre nomadi esplode nella notte, con una spedizione punitiva nella zona nord di Alba Adriatica, dove vive una numerosa comunità di zingari.
Nel pomeriggio è stata applicata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due nomadi presunti autori del delitto, condotti al carcere di Castrogno. Proseguono sul territorio controlli a tappeto alla ricerca del terzo uomo che, dopo il pestaggio, ha fatto perdere le proprie tracce.
OMICIDIO FADANI Indagati per concorso in omicidio volontario Sante Spinelli (23 anni) e Danilo Levakovic (20), che però si dichiarano innocenti. L'assessore Di Felice: «La giustizia italiana non esiste». Alle 18,30 manifestazione in piazza dei cittadini albensi
Dalle prime ricostruzioni fornite dai Carabinieri la morte del 37enne Emanuele Fadani, del 1972 sarebbe stata provocata da un diverbio con alcuni italiani di etnia rom
A Castel di Lama una marrocchina se la prende senza motivo con una ignara passeggiatrice che portava a spasso il proprio cane. Calci, pugni e offese verbali. Riserva lo stesso trattamento agli agenti che la rintracciano a casa e seguita con le stesse escandescenze in Questura. Arrestata.
Ci scrive un lettore che, passeggiando assieme alla moglie, ha visto per ben due volte dei malintenzionati masturbarsi al passaggio delle persone. In una occasione a fine settembre, l'ultima lo scorso 25 ottobre
Il fatto è avvenuto presso il bar "Buon Gusto" al "Città delle Stelle" di Castel di Lama. Aggredisce con calci pugni, sputi e verbalmente gli uomini della Volante sopraggiunti sul luogo. Arrestato e rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto.
Operazione “Facebook”: i due diciottenni interrogati dal Gip Gianfelice. L’avvocato Angellozzi: «Al mio assistito Mazzocchi sono stati imputati reati che non sono avvenuti nella realtà». Anche Santini nega
Due giovanissimi italiani arrestati della Squadra Mobile. La violenza si sarebbe consumata nello stesso appartamento teatro della recente operazione "Messenger" sui festini a base di droga nel capoluogo piceno. Una storia inquietante, fra mamme "investigatrici" e una rete di comunicazione via social network
ULTIMORA La violenza sarebbe stata commessa in un appartamento del capoluogo piceno. L'indagine di Polizia che ha portato agli arresti è stata denominata "Facebook"
Il soggeto era stato condotto in Commissariato per rispondere di violenze a carico della convivente. Ma qui reagiva scagliandosi contro gli agenti. Arrestato e portato nel carcere di Marino del Tronto.
Vittima una donna di Grottammare che passeggiava sul lungomare di Cupra. Ferita e soccorsa. L'aggressore è un marocchino del 1984, senza fissa dimora, poi bloccato dalla Polizia dopo un inseguimento a piedi
Si aggiungono tasselli importanti alla storia del quarantenne sambenedettese accusato di molestie ai danni della famiglia con presunti atti di violenza e minacce di morte. La probabile ragione sembrerebbe rinchiusa in una quota ereditaria di poco conto ma voluta a tutti i costi.
La magistratura indaga sulle vicende che spinsero un sambendettese nel compiere atti di violenza nei confronti della famiglia. Nonostante le numerose denunce, questa storia oggi non sembra trovare una fine. «Iniziò con le botte, poi le seguirono le intimidazioni a sfondo omicida ed ora non teme nessuno nemmeno la giustizia». I familiari reclamano una tutela.
Il fatto si è verificato nella serata di venerdì. Tra i cinque sono volati pugni, calci e colpi di bastone. Per fermarli ci sono volute tre pattuglie dei Carabinieri. Per uno di loro prognosi di 40 giorni